Roma e Inter non riescono a prevalere l’una sull’altra al termine di una partita ricca di emozioni e vissuta sul sottile filo dell’equilibrio, e così a sorridere sono il Milan, che può allungare in classifica ed è sempre più capolista, e la Juventus che con una vittoria contro il Sassuolo accorcerebbe in maniera forse decisiva in classifica rientrando in corsa per lo scudetto.
PROVA DEL NOVE STECCATA – Fino a pochi minuti dalla fine erano i nerazzurri ad aver assaporato in maniera sensibile il sapore dei tre punti e la possibilità di superare indenni uno scoglio importante dopo il brutto ko in casa della Sampdoria. Vincere avrebbe voluto dire due cose: che l’Inter dimostra di restare la candidata numero uno al titolo e che mentalmente è ormai una squadra matura. La prova del nove, però, viene steccata in extremis, visto che in mischia Mancini trova un gol importantissimo per i giallorossi, che evitano così una nuova sconfitta contro le squadre che la precedono in classifica.
SICUMERA INGIUSTIFICATA – Dopo il primo tempo, pochi tifosi dell’Inter avrebbero potuto sperare di ribaltarla: con il solito gol da angolo (Skriniar stavolta a colpire dopo De Vrij di pochi giorni fa) e con l’ormai classica griffe di Hakimi giunto al sesto centro in campionato, però, la squadra di Conte si comporta “da grande” e sposta dalla sua parte gli equilibri. E’ però proprio lo stesso tecnico salentino, però, a disfare la sua stessa tela con dei cambi incomprensibili: Vidal non aveva giocato bene, ma nel finale probabilmente la sua verve sarebbe risultata più utile dell’abilità tattica di Gagliardini. E poi, Kolarov per Hakimi: troppi spostamenti di ruolo negli ultimi minuti in cui i giallorossi premevano tanto e serviva solo un po’ di comfort in più a livello difensivo. In più, il cambio Perisic-Lautaro fa emergere una sicumera dell’allenatore forse ingiustificata, quasi come a voler dire “La vittoria è in tasca, posso privarmi di un attaccante perché da qui in avanti mi serve solo difendere il risultato”. Niente da fare, il pareggio è amaro e dà merito a una Roma che stavolta non sbanda contro chi la precede: la squadra di Fonseca resta nelle zone altissime della classifica e spera di poter restare a lungo coinvolta nel giro scudetto.