Mentre la Roma si appresta a vivere il derby di Coppa Italia contro la Lazio, la società è al lavoro sul fronte stadio per la presentazione del progetto definitivo dell’impianto che dovrebbe sorgere a Pietralata. Nei piani del club è prevista la realizzazione di un nuovo stadio (con capienza di 55.000 spettatori, estendibile a 62.000) per ospitare le partite in casa della AS Roma, ma anche altri eventi sportivi, concerti e manifestazioni di massa, “con l’obiettivo di diventare un luogo attivo e di incontro per tutta la città”, si legge sul sito di Roma Capitale. Nella giornata odierna il comitato ‘Sì al parco, sì all’ospedale, no allo stadio’ ha pubblicato una nota in cui esprime perplessità sulla realizzazione dell’opera in quel punto esatto della città. “Il 22 dicembre 2023, proprio a ridosso delle festività, è stato depositato il bilancio della As Roma al 30 giugno 2023 – si legge -, nella relazione della società indipendente Deloitte, l’aspetto più eclatante che viene evidenziato è l’incremento del deficit patrimoniale consolidato al 30 giungo 2023, che sale a 436 milioni di euro (+98 mln) rispetto al passivo già registrato nello scorso anno al 30 giugno 2022, pari a 338 milioni. Come può il Comune di Roma pensare di concedere per 90 anni terreni pubblici a un soggetto privato che presenta questo deficit?”.
“Come può – si legge ancora – l’assessore Maurizio Veloccia continuare a perorare un progetto presentato da una società evidentemente priva delle garanzie economico-finanziarie previste dalla normativa? Come può il sindaco Roberto Gualtieri continuare a dirsi favorevole a un progetto in cui la vera spesa, quella per le opere pubbliche eventualmente necessarie, sarebbe a carico della collettività? Come si possono impegnare per mesi dirigenti, funzionari, tecnici e interi uffici in un progetto inutile, dannoso e non fattibile?”. “Visioneremo, studieremo e continueremo a verificare ogni pagina di ciascun documento prodotto – prosegue il comunicato – pronti ad adire le vie legali e a interessare le autorità competenti, finché questo progetto non verrà definitivamente accantonato e si ricomincerà a parlare dell’implementazione e dello sviluppo dell’ospedale Sandro Pertini (con l’arrivo delle strutture dell’Umberto I), dello sviluppo sostenibile dell’intera area, di come migliorare la qualità dell’aria e della vita delle persone del quadrante, dando seguito ai progetti già previsti, concordati con la cittadinanza e riconfermati non più tardi di 10 anni fa”.