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“Il discorso è chiaro. Una volta l’arbitro era ‘un palo’, se toccava la palla non doveva succedere niente. Adesso la regola è cambiata. L’interpretazione più normale era quella di interrompere il gioco, ne è nata una occasione promettente e il tocco di Chiffi è stato decisivo, l’azione andava fermata“. Questo è il pensiero di Paolo Casarin, in merito all’assegnazione del secondo rigore da parte di Daniele Chiffi, nel corso di Roma-Fiorentina. L’ex arbitro italiano non ha giudicato positivamente la conduzione del direttore di gara classe ’84, analizzando criticamente quale fosse il miglior modo per intervenire in quella circostanza, confrontando peraltro con il regolamento attivo in passato.
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