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“Non vorrei aggiungere nulla dopo la lettera. Era abbastanza chiara. C’è stata una risposta della Lega che non voglio commentare perché è più ridicola della decisione. Non ci sono state motivazioni ed è stato detto che la decisione non necessita motivazione, le uniche motivazioni per me non sono raccontabili”. E’ questo il durissimo commento del CEO della Roma, Guido Fienga, sul caso del rinvio di Juventus-Napoli al quale la società giallorossa si è fortemente opposta negli scorsi giorni, arrivando a presentare una lettera di chiarimento alla Lega Serie A: “Non si intende accogliere nessuna richiesta della Roma senza dare motivazioni e adducendo che la prassi vuole che cambiamenti che non riguardano partite europee, possono arrivare con un accordo di due squadre perché la Lega possa spostare la partita. Immaginatevi se questa regola si potesse applicare fino a fine campionato. Noi pensiamo a fare il nostro campionato e spingiamo affinché non ci siano più episodi così parziali e soggettivi in una Lega che evidentemente ha enormi lacune nella governance e nella gestione”.
Fienga si trovava al Collegio di Garanzia dello Sport per l’altro caso spinoso, quello della sconfitta a tavolino contro il Verona per l’errore legato alla lista in cui fu inserito Diawara: “Speriamo che la corte accolga l’invito a riconsiderare una norma che è oggettivamente troppo rigida e che non gradua per le pene nella distinzione tra un errore o un altro fatto. La Roma non si nasconde e ammette le responsabilità di un errore che non ha portato vantaggi e se mai questa norma non possa portare un vantaggio al Verona. Per aver commesso questo errore chiediamo di essere sanzionati in un altro modo, la norma è chiara ma ora sentiremo il collegio di garanzia per vedere se si potrà rivedere la norma”.
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