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“Preso atto della Decisione della Corte Sportiva Appello Figc – pur con il doveroso rispetto dei magistrati sportivi che hanno deliberato in tal senso, dopo una evidentemente lunga e dibattuta Camera di Consiglio – non posso non esprimere tutta la mia amarezza per una sentenza che reputo profondamente ingiusta. Si è persa un’occasione per intervenire e modificare un’evidente lacuna normativa, ma soprattutto non si è voluto evitare che venisse inflitta una sanzione palesemente sproporzionata rispetto al fatto commesso. Abbiamo fatto il massimo depositando un ricorso di grande importanza, che proponeva una soluzione giuridica che avrebbe permesso un giusto riesame di equità su questa norma che non distingue l’errore dal dolo. Riservandoci di analizzare ulteriori nostre azioni, ci limitiamo a prendere atto che si è semplicemente deciso per una drastica chiusura a qualsiasi ipotesi di revisione di tale norma che riteniamo iniqua e ingiusta“. Queste sono le significative dichiarazioni di Guido Fienga, amministratore delegato della Roma, in merito alla respinta del ricorso relativo al 3-0 a tavolino in favore dell’Hellas Verona per un errore nella distinta giallorossa, decretata dalla Corte di Giustizia federale.
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