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Josè Mourinho, poco fa, si è presentato alla stampa, in maniera ufficiale, come allenatore della Roma. Lo Special One, famoso per alcune sue frasi idiomatiche, non ha deluso nemmeno stavolta ed è partito citando niente meno che Marco Aurelio. “Mi sento già in debito con i tifosi: non ho ancora fatto nulla e già mi hanno rivolto un grandissimo affetto. Ringrazio i Friedkin – prosegue il portoghese – per avermi scelto. Siamo vicini alla statua di Marco Aurelio, lui ha detto che nulla viene dal nulla. Questo slogan è importante e rappresenta il nostro progetto. Abbiamo grande ambizione e vogliamo costruire un futuro degno della storia di questo club, anche se servirà tempo. La proprietà vuole una situazione sostenibile anche nel futuro, non va bene vincere subito per avere problemi domani. Non sono qui in vacanza: la città è bellissima e questo aumenta il mio senso di responsabilità”.
L’ex allenatore dell’Inter, inoltre, ha voluto rivolgere un attestato di merito al calcio italiano, secondo lui in un buon momento storico, visti anche i risultati ottenuti ad Euro 2020: “Trovo incredibile come questa città sia legata al calcio: quando lasci l’Italia, dopo un po’ ti manca. I giornalisti, però, non ci devono distrarre dal nostro lavoro. Io difenderò il mio club e ciò che succede internamente, rimane internamente. Secondo me il calcio italiano è in grande salute e lo stiamo vedendo in questi Europei. Quasi tutti i giocatori della Nazionale giocano in Italia. Detto questo, se il calcio italiano vuole migliorare ancora, dobbiamo tutti insieme fare qualcosa in più. Tutti noi siamo felici di avere alcuni giocatori in una Nazionale che sta facendo molto bene. Sono orgoglioso che alcuni di loro abbiano la possibilità di laurearsi Campioni d’Europa. Cristante dimostra che l’Italia è piena di talento e solo 11 posso partire titolari: lui, tuttavia, riesce a trovare il suo spazio e si sta rivelando importante. Per quanto riguarda Spinazzola, invece, siamo dispiaciuti, ma è una persona positiva che sa reagire bene. Starà fuori per molto tempo, ma abbiamo Riccardo Calafiori: è un giovane molto talentuoso e noi abbiamo bisogno di lui, ma ora serve un altro terzino sinistro”.
Ma come lavorerà Josè Mourinho? Ecco la sua risposta a tal riguardo: “Il mio primo obiettivo è quello di conoscere il gruppo con cui lavorerò, la conoscenza è fondamentale. Ci sono, inoltre, dei principi che non sono negoziabili e bisogna subito far capire ai giocatori quello che io richiedo: non è possibile per me rendere al di sotto del 100%. Dopo aver fatto la quarantena, ho potuto conoscere l’ambiente e ho trovato molta gioia e una condizione che sembra favorevole per lavorare bene insieme. Il mio contratto dura 3 anni e non possiamo sfuggire al fatto che qui non si vince da tanto tempo. Come mai la Roma si è trovata a 16 punti dal quarto posto? Perché 29 punti sotto l’Inter? Questa è la domanda a cui devo dare una risposta per fare un buon lavoro. C’è bisogno di tempo: “tempo” è stata la parola chiave del mio colloquio con la proprietà. Ovviamente saremo felici se riusciremo ad accelerare il processo”.
Il portoghese ha messo anche in chiaro che non verrà rivelato niente alla stampa prima del tempo. Non a caso, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni su Edin Dzeko e Nicolò Zaniolo: “Devo ancora parlare con Zaniolo. Posso dire che abbiamo una squadra piena di talento e di cui sono molto soddisfatto. Zaniolo è un grande giocatore e il primo obiettivo è quello di recuperarlo dal punto di vista fisico, dopo troveremo il posto in cui può esprimersi al massimo, rivelandosi utile all’equilibrio della squadra. Per quanto riguarda Dzeko, non posso dire nulla: non rivelo quello che faccio all’interno del mio club. Decideremo prima tra di noi chi sarà il capitano”.
Per concludere, una frecciatina a chi non lo considera più un vincente: “Io sono una vittima di quello che ho fatto e del modo in cui la gente mi guarda. Ho vinto 3 titoli con il Manchester United e tutti hanno giudicato il lavoro come un disastro. Quello che per me è considerato un disastro, viene osannato se raggiunto dagli altri. Tra 3 anni, immagino la Roma che festeggia con qualche titolo”.
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