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“Ci sono squadre più avanti di noi per lo Scudetto, è presto per parlarne. Dobbiamo lavorare con serenità e guardare ad ogni partita. C’è tanta voglia, nella scorsa stagione la Roma ha vinto un trofeo importante per le ambizioni del futuro. A me e Mourinho piace vincere”. Si presenta così Paulo Dybala nel corso della sua conferenza stampa con la Roma. Decisivo Mourinho per il suo arrivo: “La chiamata del mister è stato un piacere. Ho avuto la fortuna di conoscere la società , il presidente, suo figlio Ryan. Mourinho mi ha dato certezze e punti di riferimento. A entrambi piace vincere. La società ha grandi ambizioni, si vede la serietà che c’è dietro. Io farò del mio meglio, portando la mia esperienza per continuare a vincere”. Vendita record per la maglia numero 21, stasera invece la Joya conoscerà l’affetto dei tifosi giallorossi al Colosseo Quadrato: “Sono molto curioso di quel che succederà stasera. La dimostrazione di affetto è stata tanta, anche prima di arrivare. Questa è una piazza calda”.
Sulla spinta di Totti: “Devo ancora imparare i nomi della gente che lavora intorno a noi, c’è una società organizzata in tutti gli aspetti, stanno aiutando me e la mia famiglia. Con Francesco ci siamo visti alla partita di Eto’o, ho parlato con lui nello spogliatoio e mi ha parlato bene di Roma. Ma all’epoca non c’erano molte certezze”. Ancora dubbi sul futuro di Zaniolo: “Tutti lo conosciamo. Ho parlato con lui, la scelta sul futuro sta a lui. Vogliamo che i più forti restino, non posso intromettersi nel suo futuro. Ci deve pensare lui“. Poi sull’addio alla Juventus: “Arrivabene è stato molto chiaro, avevamo un accordo da firmare ad ottobre, poi la società ci ha chiesto di aspettare. A marzo c’è stata la notizia che io non avrei fatto parte del progetto futuro, non è stato un problema economico. La società ha preso un’altra decisione insieme al mister”. Infine, si sofferma sul corteggiamento dell’Inter: “Non mi sono sentito tradito, i miei agenti hanno parlato di tante squadre e i giornalisti si sono soffermati su alcune squadre. Ho un rapporto bello con Marotta, ma non mi sono sentito tradito dall’Inter. Quando Pinto è venuto a Torino, le cose sono cambiate”.
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