“Contro la Juventus non volevamo perdere, la differenza in classifica è grande però manca ancora tanto tempo“. Diego Perotti non si arrende riguardo il discorso “inseguimento” della Roma sui bianconeri nel campionato di Serie A. L’esterno giallorosso, ai microfoni di Premium Sport, spiega la situazione attuale con un pizzico di rammarico per la gara dello Juventus Stadium: “Abbiamo giocato comunque una grande partita contro una squadra davvero forte ed avremo tempo per riprenderci“.
Obiettivo per il 2017? Evitare i passi falsi: “Non dobbiamo più lasciare punti per strada, come i pareggi contro Cagliari, che ancora brucia, e Empoli. Oggi sarebbero dei punti importanti, sono quelle partite che si devono vincere. Questa e’ una cosa fondamentale per vincere lo scudetto“.
Riguardo l’Europa League: “E’ una competizione bellissima – spiega Perotti – l’ho giocata con il Siviglia e per me è sempre stata importante. Affronteremo un avversario tosto e non sarà facile ma per vincere a competizione dovremo affrontare le più forti. Il ritorno lo giocheremo in casa e questo sarà importante“.
Uno sguardo indietro al passato, gli infortuni e gli anni persi: “Non so perché mi capitavano questi problemi, ho sempre fatto una carriera da professionista, non bevo e non fumo e non so cosa mi succedeva. Mi allenavo e mi infortunavo. Ero arrivato al punto che aspettavo solo che un dottore mi dicesse che non avrei potuto più giocare, stavo impazzendo“. Poi il passaggio al Genoa cambiò tutto: “Con Gasperini mi sono allenato come mai in vita mia, sia a livello fisico che mentale. Se sentivo un dolore non mi fermavo e ho superato questi limiti. Ho rischiato un po’ di più, ho resettato il mio corpo e ho ricominciato. Ho visto tutti i dottori del mondo, ho fatto tutte le visite ma ancora oggi non ho una risposta sul perché sono guarito“.
Un sogno nel cassetto, la convocazione con l’Argentina: “Vorrei chiudere questo calvario passato con una convocazione in nazionale. Se dovesse arrivare la convocazione sarebbe la chiusura del cerchio di tutto quello che ho passato. E’ difficile perché l’Argentina dal centrocampo in avanti ha giocatori fortissimi, pero’ penso che se continuo a fare bene in una grande squadra come la Roma, magari il commissario tecnico guarderà dalla mia parte“.