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“Credo che l’aspetto più positivo del mio lavoro è avere dubbi o scelte che tolgano il sonno, anche perché se hai poche certezze sulla formazione da mandare in campo vuol dire che c’è qualcosa che non va”. Così Eusebio Di Francesco ha parlato ai microfoni di Roma TV nel bel mezzo del ritiro di New York. E quando si parla di rimpianti il tecnico giallorosso non ha dubbi: “Se devo però parlare di un rimpianto penso all’andata della semifinale con il Liverpool. E’ stata una partita condizionata da tante situazioni. Quella è stata una partita molto motivazionale e io come allenatore non sono stato bravo a gestire certe situazioni. Questo ha compromesso il sogno dei tifosi e dei miei giocatori di andare in finale”.
“Ma tutti hanno dato il massimo – ha aggiunto – è stato fatto un grande percorso e la gente ha apprezzato la voglia di provare a ribaltare quel risultato per andare in finale. Ho un rimpianto anche per gli ultimi dieci minuti della partita di ritorno, quando il Liverpool era allo sbando”.
Poi sul futuro ha spiegato: “Noi siamo professionisti: un giorno siamo qua, un giorno da un’altra parte. Credo poco al baciare la maglia, sono cose che lasciano il tempo che trovano. Si deve invece amare apprezzare ogni maglia che si indossa con grande rispetto, dando sempre il massimo. Oggi sono alla Roma, mi auguro di rimanerci il più possibile. Ma solo l’ipocrisia ti porta a dire che starai sempre nella stessa squadra“.