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Coi pareggi non si va da nessuna parte. Almeno non se questi arrivano dopo mesi su mesi in cui a una buona prestazione con vittoria ha spesso fatto seguito uno scivolone. E la classifica, del resto, non sorride di certo. La Roma stecca ancora e viene sovrastata per un’ora dal Verona: per la terza volta di fila trova il segno X, ancora per 2-2 dopo il Sassuolo, ancora con una rimonta nel finale che però non può lasciare soddisfatti tifosi, giocatori e un nervosissimo Mourinho che si fa cacciare da un Pairetto come spesso capita non all’altezza della Serie A. Mou sull’orlo di una crisi di nervi, la sua Roma non gira e non sa più vincere, lui si becca un cartellino rosso e decide di non parlare alle televisioni. E sarà un’altra settimana di polemiche nella Capitale.
La partita scorre via seguendo un copione già visto e spesso: approccio completamente sbagliato della Roma, ne approfitta una squadra che davanti va alla grande come l’Hellas e con Barak e Tameze, i più in forma del momento, è 0-2. I giallorossi sbandano, subiscono il tris annullato però per fuorigioco, quindi provano ad attaccare ma fanno il solletico a Montipò. In primis, colpa di un Felix Afena-Gyan che non entra mai in partita, vaga per il campo rallentando i contropiedi e più che un’arma a favore sembra quasi un ostacolo alle offensive giallorosse. Con Abraham la coppia non funziona e se Pellegrini, che ci mette tantissimo impegno, non è ancora al meglio della condizione, e Oliveira è un fantasma (fuori all’intervallo per Veretout che comunque fa qualcosa in più), la situazione è davvero nera. Per fortuna di Mou, nel secondo tempo cambia la musica e ci pensano i giovanissimi. Dentro Volpato, dentro Bove, ragazzi del settore giovanile giallorosso che il tecnico portoghese non si fa problemi a lanciare. E loro, rispondono con due gol che valgono un punto. Prima Volpato, poi Bove, entrambi con due reti simili in raccolta di una palla allontanata sugli sviluppi di un corner. E’ geniale però la rete di Bove, quello che tra i due ha più esperienza in questi palcoscenici. Una serata che poteva essere campale, con i giovani che entrano e segnano, ma la squadra capitolina continua a non vincere e il bicchiere è mezzo vuoto. Pienissimo, invece, quello di un Hellas sempre in salute e ormai salvo: una grande partita con un inevitabile calo nel finale per la sorpresa del campionato targata Tudor.
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