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Una sconfitta pesante, pesantissima. La Roma non gioca con la giusta personalità al Meazza ed è costretta a capitolare per 2-0 al cospetto di un Milan quadrato e cinico. Ed è un ko che per i giallorossi rischia di complicare terribilmente la rincorsa all’Atalanta in chiave Champions League, visto che gli orobici, di scena a Udine, in caso di vittoria potrebbero allungare a +9 sulla squadra di Fonseca, peraltro con gli scontri diretti a sfavore nei confronti della Dea. I ragazzi di Pioli aiutano così i corregionali nella corsa al quarto posto, ma fanno soprattutto un regalo importante a se stessi: il settimo posto è rinsaldato, e al momento è diventato sesto con l’aggancio al Napoli che però non avrà particolari difficoltà con la Spal.
Giocare alle 17.15 non ha sicuramente aiutato a vedere ritmi alti e azioni vibranti, ma nel primo tempo era stata proprio la Roma a sfiorare il vantaggio con il colpo di testa di Dzeko che da ottima posizione ha letteralmente cestinato lo 0-1. In avanti carte sparigliate con Kluivert titolare insieme a Mkhitaryan, dimostrazione della profondità della rosa giallorossa, ma anche di una certa difficoltà nel trovare un undici tipo, specie per i match più complicati.
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E anche se la stagione dei rossoneri fin qui è stata altalenante e non di certo positiva tout court, la partita con un Milan ormai in crescita e normalizzato da Pioli era complicata e soprattutto fondamentale crocevia per le ambizioni Champions dei giallorossi, che però non non rispondono presente. Nel secondo tempo il gioco proposto dagli ospiti è piatto e ripetitivo, i rossoneri possono approfittarne in contropiede e la sbloccano con Rebic, che dopo un’azione confusa in cui colpisce anche il palo riesce a ribadire in rete. Kalinic in campo al posto di Dzeko non aiuta e nel finale arriva anche il rigore per i padroni di casa, trasformato da Calhanoglu che suggella così un’ottima prestazione.
Così, se il Milan fa un passo verso la “sua” coppa, l’Europa League che al momento non può non essere la dimensione dei rossoneri, una deludente e impacciata Roma si allontana sensibilmente e forse definitivamente da un quarto posto che sembra sempre più un miraggio. A San Siro passi indietro e passi avanti, unica direzione l’Europa meno prestigiosa.
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