Serie A

Rocchi: “Io ancora designatore? Non dipende solo da me”

Gianluca Rocchi
Gianluca Rocchi - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Non dipende solo da me, rispondo solo fino al 30 giugno, sulle scelte del prossimo anno risponderà il comitato nazionale. Vediamo se avrò disponibilità e se mi rendo conto di essere ancora utile o meno“. Lo ha detto Gianluca Rocchi, responsabile della Can, rispondendo a chi gli chiedeva se sarà ancora designatore per l’anno prossimo, a margine della conferenza stampa di fine anno dell’Aia al Centro tecnico federale di Coverciano. Rocchi non ha risposto alle domande relative alle ultime turbolenze politiche in seno all’Aia: “I temi politici non mi interessano, non ne parlo, faccio tecnica, di politica parla il presidente Pacifici“.

L’attuale designatore ha poi evidenziato la bontà della scuola arbitrale italiana: “I risultati poi ce li dà anche la scelta da fuori degli internazionali: abbiamo avuto 179 designazioni da Fifa e Uefa, e vi posso garantire che Rosetti e Collina non ci hanno regalato niente. Abbiamo anche fatto 87 designazioni per altre campionati, e l’altra metà le abbiamo rifiutate. Abbiamo mandato arbitri in Arabia, Azerbaigian, Cipro, Croazia, Emirati Arabi, Grecia e Turchia. Dove siamo molto richiesti è soprattutto a livello di Var: siamo rimasti sorpresi positivamente. Abbiamo due arbitri all’Europeo e non è scontato, non so da quanti anni era… E non solo, abbiamo Mariani come unico rappresentante Uefa alla Coppa America. E ricordiamoci sempre che c’è Massa nel percorso del Mondiale 2026, anche lì saremo tra i pochi ad averne due. Alle Olimpiadi saremo rappresentati da Valeri e Di Monte. Più di così non potremmo chiedere ai nostri ragazzi e la cosa che mi rende orgoglioso“.

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