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Sembrava impossibile che una rosa competitiva come quella costruita in estate da Adriano Galliani per il suo Monza potesse essere ultima con un solo punto guadagnato in sei giornate. È bastato poi il cambio tecnico da Giovanni Stroppa al debuttante Raffaele Palladino per svoltare la stagione in due partite. Prima la vittoria storica, prima di sempre in Serie A in casa contro la Juventus, poi il convincente 0-3 ottenuto in casa della Sampdoria in una gara dominata dal primo all’ultimo minuto.
Non è servito rivoluzionare la formazione a Raffaele Palladino, allenatore d’ispirazione Gasperiniana, come si evince già da queste prime due uscite. Pressing alto, difesa a 3 sono le prime similitudini che balzano agli occhi tra i due. L’ex allenatore della Primavera brianzola ha lasciato tre centrali dietro cambiando sugli esterni con l’intuizione Ciurria come esterno di destra, lui che in carriera aveva sempre fatto il trequartista o al massimo il centrocampista d’incursione, venendo ripagato con 2 assist consecutivi.
Ha impostato un centrocampo a due di gran qualità formato da Rovella e Sensi, spostando Pessina, subito in gol a Genova, più avanti a fianco di Caprari, impiegato in una posizione molto simile a quella dell’anno scorso a Verona, quando il fantasista ha raggiunto per la prima volta la doppia cifra in massima serie. Ora, dopo esser passati dall’ultimo al tredicesimo posto – in coabitazione con altre tre squadre – Palladino cerca il tris in casa contro lo Spezia, avversario distante solo un punto, per iniziare ad avvicinarsi a quella top-10 invocata da Berlusconi e Galliani durante il precampionato.
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