Dimenticate la versione opaca, confusa del Torino della scorsa stagione, rigenerato nel finale di campionato quel che basta da Nicola per guadagnare una salvezza che sulla carta doveva essere scontata. No, il Torino di Ivan Juric è altra cosa e contro l’Atalanta lo ha dimostrato, nonostante la sconfitta con beffa finale sul 2-1. E’ vero la formazione di Gasperini spesso manca di brillantezza nelle prime di campionato, ma l’incrocio diretto tra granata e nerazzurri alla seconda giornata della scorsa stagione finì con un netto 4-2 per i bergamaschi. Ancora più nette furono le statistiche: diciotto tiri dell’Atalanta contro sette, 60% del possesso contro i 40% degli uomini di Giampaolo. Oggi, i tre punti sono sempre per l’Atalanta ma i numeri fanno ben sperare. Il Torino ha controllato la palla per il 55% del possesso, ha calciato verso la porta diciannove volte contro le sei di Muriel e compagni che hanno inquadrato lo specchio solamente due volte: due tiri e due gol, contro gli otto (e un gol) dei granata. Un numero ancora più incoraggiante, se si pensa che il tecnico Juric ha dovuto fare a meno di Andrea Belotti per un’ora di gioco. Poi l’ingresso in campo in quella che sembrava essere la sua partita, favorito anche dalla scelta di sfruttare il lungo rinvio di Milinkovic-Savic. Sanabria è bravo, ma non ha la fisicità del 9 che dal momento dell’ingresso ha fatto a sportellate con tutti e ha firmato anche la rete dell’1-1 momentaneo.
Al termine della prima giornata di Serie A, il Torino è la squadra che più di tutte ha calciato verso la porta: 19. Alle sue spalle il Bologna, in una partita rocambolesca finita 3-2 e in nove contro dieci; e Cagliari ed Empoli con 16 tiri a testa ma con rispettivamente un pareggio con lo Spezia e una sconfitta contro la Lazio. Resta l’amaro in bocca per il risultato per queste squadre, ma la Serie A vuole giocare e proporre, anche nella seconda metà (sulla carta) della classifica. Sul podio delle occasioni, ci sono una neopromossa, due squadre che cercano il rilancio dopo la lotta salvezza della scorsa stagione e una compagine di media classifica che cerca il definitivo salto di qualità. A quota sedici tiri anche l’Inter, campione in carica e reduce dal 4-0 al Genoa, aspettando Lautaro (squalificato all’esordio) e i nuovi rinforzi. Lo spettacolo, insomma, è assicurato. E siamo solo alla prima.