Simone Muratore lascia il calcio giocato ma non il mondo del calcio. Quattro giorni dopo aver annunciato il ritiro a causa di un neurocitoma al ventricolo sinistro, il 26enne di Cuneo è infatti entrato – o meglio tornato – a far parte della famiglia della Juventus. Tramite una nota ufficiale sul proprio sito, i bianconeri hanno infatti dato il bentornato a Muratore, che ricoprirà il ruolo di collaboratore tecnico del settore giovanile.
Il comunicato della Juve
E’ un bel ritorno, quello che siamo felici di annunciare oggi: quello di Simone Muratore, che ha da poco iniziato la sua nuova avventura come collaboratore tecnico nel nostro settore giovanile.
Il mondo Juventus Youth è un ambiente che Simone conosce molto bene, avendolo frequentato per tanti anni, fino al 2018. Da quell’anno al 2020 Muratore è stato in pianta stabile nella Next Gen, giocando 54 partite fra Campionato e Coppa Italia di categoria e andando in rete 3 volte. Sempre in quegli anni (più precisamente nella stagione 19/20), è sceso in campo 5 volte con la Prima Squadra, una delle quali in Champions League.
Passato all’Atalanta, Simone ha giocato per due stagioni in prestito, prima alla Reggiana in B e poi nella squadra portoghese del Tondela, e poi si è dovuto fermare per motivi di salute.
Ora, Simone ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato.
Noi, che in questi anni abbiamo tifato per lui, siamo innanzitutto molto felici che i suoi problemi di salute si siano risolti, e siamo altrettanto contenti di dargli il bentornato per mettere a disposizione dei nostri ragazzi la sua esperienza.
Buon lavoro, Simo!
Le parole di Muratore su Instagram
Sono passati 3 anni da quel giorno, una notizia arrivata a ciel sereno che ha cambiato la mia vita e quella di chi mi sta attorno.
Neurocitoma al ventricolo sinistro.
Attimi di pensieri, di domande , di rabbia. Non ho mai versato una lacrima, ho sempre cercato di farmi vedere forte agli occhi degli altri, dal giorno della notizia fino alla notte prima dell intervento, in camera con mia mamma, la donna più forte che abbia mai conosciuto, quando sono scoppiato a piangere come un bambino, con la paura di non risvegliarmi più o comunque di svegliarmi e non essere più lo stesso di prima. Sono stati giorni, settimane, mesi, anni di sofferenza. Ho dovuto rimparare a parlare bene, camminare, a correre, scrivere, leggere, contare, era come se fossi tornato un bambino e ho dovuto ricominciare tutto da capo, dal giorno 0.
Ci sono stati giorni che facevo fatica anche ad alzarmi dal letto nonostante mi sentissi già meglio. Oggi metto un punto alla mia carriera da giocatore, ci ho provato fino alla fine a tornare , ci ho messo lacrime e sudore, ma non ero più come prima, mi sono reso conto che comunque avevo la fortuna di essere guarito e di stare bene.
Ho avuto la fortuna di giocare con giocatori straordinari, fuoriclasse, dentro al campo ma soprattutto fuori dal campo, e questo non me lo toglierà mai nessuno. Sono grato a tutto quello che ho fatto e conquistato dentro a quel rettangolo verde, insieme ai miei compagni, diventati poi miei amici. Sono stati anni magnifici, il campo, lo spogliatoio, la passione , sono cose difficili anche da spiegare se non le provi in prima persona. Ringrazio in primis la mia famiglia per essermi stata accanto sempre. Tommaso, il mio bimbo unico e speciale che mi ha dato la forza per andare avanti, e infine i miei amici. Ringrazio la società Juventus, Atalanta e Tondela per essere state accanto. Impari a dare importanza alle cose quando sei a un passo dal portele perdere. La vita è un dono meraviglioso
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