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Il Napoli frena, il Milan corre. Due risultati diversi, ma anche due effetti diversi sul morale. Il Napoli si fa rimontare dal Sassuolo fino al 2-2 e rischia di subire il 3-2. La squadra di Pioli domina contro il Genoa dell’ex Shevchenko e si impone 3-0 con i gol di Ibrahimovic e Messias (doppietta). L’unica costante della corsa Scudetto delle due squadre è il Sassuolo che dopo il colpaccio a San Siro, ferma anche il Napoli al ‘Mapei Stadium’ e rischia di infliggere ai partenopei la seconda sconfitta. Gli uomini di Spalletti sciupano due reti di vantaggio e vengono acciuffati sul 2-2 quasi allo scadere dal gol di Ferrari, per un punto che permette di mantenere la testa della classifica ma che permette a Milan e Inter di accorciare.
È la capolista che prova a controllare il gioco: niente Petagna, spazio ancora a Mertens dopo la prova super con la Lazio. A supporto del belga, Lozano, Zielinski e Insigne. Sono questi ultimi due a rendersi maggiormente pericolosi: il polacco manda alto in girata da buona posizione, il capitano azzurro invece prova a sorprendere Consigli con un tiro di punta, ma il portiere neroverde si esalta con un bel riflesso. Napoli (59.7%) e Sassuolo (56.4%) sono le uniche due squadre italiane ad essere attualmente nella top-20 delle squadre con il più alto possesso palla medio dei maggiori cinque campionati europei. Il secondo tempo si apre con Elmas al posto di un acciaccato Insigne, ma il Napoli trova al sesto minuto la via della rete: blitz di Mertens in pressing, Zielinski serve al limite Fabian Ruiz che, col mancino, non perdona per l’1-0. Con il match finalmente sbloccato, i partenopei possono dilagare negli spazi più aperti e al 59’ raddoppiano: Zielinski ancora decisivo in veste di uomo assist, il resto lo fa Mertens con un delizioso controllo e freddezza sotto porta. Il belga lascia poi il posto a Petagna, così come Fabian Ruiz (non al meglio) per Politano, al rientro dopo la positività al coronavirus. Proprio quando la gara sembra essere incanalata su binari tranquilli, un lampo di Scamacca la riaccende: stop e violentissima girata che non lascia scampo a Ospina al 72’. Il Napoli si abbassa, perde anche Koulibaly (dentro Juan Jesus) e all’89’ arriva la beffa: Berardi pennella una punizione dalla trequarti, Ferrari svetta più in alto di tutti e fa 2-2. Nel finale il var annulla il 3-2 neroverde di Defrel e l’arbitro espelle Spalletti. L’allenatore salterà l’Atalanta e vedrà il big match dalla tribuna. Il tecnico spera di non sedere accanto ad Insigne, Fabian Ruiz e Koulibaly, usciti acciaccati da un match che toglie certezze e ridimensiona la fuga.
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E il Milan torna a correre dopo i passi falsi con Fiorentina e Sassuolo, ma trema per il ginocchio di Simon Kjaer. A siglare la ripartenza è l’uomo simbolo di questo momento: Junior Messias. Dopo il colpo di testa di Madrid, c’è anche la doppietta che farà venire più di qualche dubbio a Pioli sull’intero fronte d’attacco. E nella serata perfetta dell’ex Casale, c’è il gol che vale un altro tassello della storia di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese raggiunge Filippo Inzaghi (73) come 10º miglior marcatore in Serie A con la maglia del Milan. Al secondo posto della stessa classifica c’è Shevchenko, che in tre partite sulla panchina dei rossoblù non ha ancora visto un gol della sua squadra: è il quarto in Serie A nel ventunesimo secolo senza reti all’attivo nelle prime tre presenze in panchina. Una contraddizione rispetto alla sua storia, tra infortuni e recuperi che tardano.
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