Un sabato di inizio giugno tutto fuorché banale in casa Juventus. Nel giro di pochi minuti, infatti, la Vecchia Signora ha prima formalizzato il proprio rientro all’interno dell’ECA, dalla quale era uscita per via del progetto della Superlega, quindi ha notificato a Massimiliano Allegri il licenziamento per giusta causa. Due mosse decise, entrambe probabilmente attese, ma che vanno in un’unica direzione: azzerare definitivamente la gestione di Andrea Agnelli e fare piazza pulita delle scelte dell’ex presidente bianconero.
Già, perché la decisione di uscire dall’ECA, l’associazione dei club europei, era stata presa proprio da Agnelli, che contestualmente, si dimise dall’incarico di numero uno dello stesso ente, che guidava da diversi anni con tanto di riconferma, il tutto per via della Superlega, che poi naufragò rovinosamente, anche se l’ipotesi di crearne una è sempre lì sul piatto. Pochi mesi dopo, il nuovo tecnico dei bianconeri era diventato Massimiliano Allegri per la seconda volta, fortemente voluto dall’ormai amico Agnelli. Dopo meno di tre anni, l’addio al mister livornese, che nel frattempo ha portato una Coppa Italia e nulla più, è burrascoso: prima esonerato dopo lo show di Roma a metà maggio, adesso anche licenziato per giusta causa, con tanto di prevedibile battaglia legale in Tribunale. Le mosse bianconere targate Elkann, in ogni caso, sembrano chiare: l’era (vincente) di Agnelli è definitivamente messa alle spalle. Ora sta al nuovo board dimostrare di poter avviare un progetto a lungo termine ricco di soddisfazioni.