
Quando Dušan Vlahovic sbarcò a Torino nel gennaio 2022 per la cifra monstre di 83 milioni di euro, l’eco del suo arrivo riecheggiava come un segnale di rinascita.
Doveva essere il nuovo totem offensivo della Juventus, l’uomo capace di garantire gol a raffica e rilanciare i bianconeri sul palcoscenico europeo. Tre anni dopo, quell’investimento profuma di occasione mancata, di promessa non mantenuta. In questa stagione, Vlahovic ha messo insieme 14 reti e 2 assist in 34 partite complessive. Numeri che, messi su carta, non gridano allo scandalo. Ma è la sensazione di incompiutezza a pesare più delle cifre. Troppe partite anonime, troppo spesso ai margini di un progetto tecnico che, con l’arrivo di Thiago Motta, non lo ha mai realmente considerato centrale.
Il feeling tra i due, semplicemente, non è mai nato. L’allenatore ha preferito affidarsi a profili più duttili, come Kolo Muani, relegando il serbo a un ruolo da comprimario. Un affronto, per chi era stato accolto come il salvatore della patria. Oggi, la partenza di Vlahovic appare poco meno che scontata. La Juventus ha bisogno di fare cassa e l’attaccante serbo, che non ha mai nascosto il suo malessere, rappresenta una pedina sacrificabile. Dalle stelle di Firenze al limbo bianconero, il suo percorso juventino è stato un viaggio a metà. E adesso, l’addio non è più un’ipotesi, ma un epilogo annunciato. La Juve guarda avanti. Vlahovic, molto probabilmente, anche.
Bernardeschi non le manda a dire: “Vlahovic? Errore societario”
L’avventura di Federico Bernardeschi alla Juventus è probabilmente durata di più rispetto a quella di Dusan Vlahovic, ormai relegato nell’ombra di un progetto che non è mai decollato. Che dietro ci sia l’affronto verbale del serbo ai danni di Motta, quando in Nazionale aveva dichiarato di giocare poco alla Juventus, poco conta. Ora la situazione parla di un capitale sportivo ed economico non valorizzato, al di là delle responsabilità di ognuno, che rischia di diventare uno scoop senza esclusione di colpi. Con il contratto in scadenza nel 2026, Giuntoli ha poco tempo per gestire la situazione e l’ipotesi che Vlahovic lasci la Juventus a parametro zero non è poi cosi remota.

L’esclusione del serbo non ha tardato a farsi sentire anche oltreoceano, con il suo ex compagno Federico Bernardeschi che ha detto la sua sulle pagine rosa della Gazzetta dello Sport: “Dispiace vedere un capitale che non gioca per motivi un po’ tattici, un po’ tecnici e un po’ societari. Credo che la sua situazione dipenda da una combinazione di queste tre cose. È un giocatore forte, un professionista serio e la Juventus non sta valorizzando un suo capitale, facendo giocare uno, Kolo Muani, che è solo in prestito. Dal punto di vista societario lo considero un errore”.