Al di là di tutto, è stata una bellissima partita. Giocata a ritmi alti, da Champions, con sei gol e un percorso ondivago fatto di vantaggio, ribaltone, ribaltone del ribaltone, definitivo pareggio. E’ 3-3 tra una Juventus ferita e stangata dalla giustizia sportiva e a caccia di punti sul campo dopo quelli tolti in classifica, e un’Atalanta che dopo la partenza a razzo del 2023 continua ad andare a gonfie vele, e anche se manca la vittoria c’è il sesto risultato utile consecutivo contro i bianconeri. Un pari giusto, forse nessuna delle due vedrà il bicchiere mezzo pieno, ma quando non si può vincere meglio non perdere.
Peccato però che in casa Juve c’è da fare i conti con la penalizzazione tremenda inflitta venerdì in una giornata nera per la Juve. E’ la prima dopo quel tracollo, letterale, in classifica, che da possibile lotta scudetto adesso vede i ragazzi di Allegri obbligati a far punti innanzitutto per evitare di finire nella parte destra della classifica, è anche la prima in campionato in casa per la nuova dirigenza targata Ferrero-Scanavino, e proprio quest’ultimo ha caricato ulteriormente la partita con toni duri nei confronti della giustizia sportiva. La Juve combatterà in tribunale per annullare questa sanzione esemplare, nel frattempo è combattiva anche in campo.
E dire che le cose iniziano nel peggiore dei modi, perché dopo quattro minuti Lookman ha già timbrato il cartellino, complice la papera targata Szczesny. Ma la reazione c’è: dopo un primo rigore negato da un non impeccabile Marinelli, ne arriva uno col Var. Lo firma Di Maria, che a fine partita prova a rassicurare i tifosi su una sua possibile permanenza. Il partner d’attacco è Milik, ed è lui a firmare il sorpasso bianconero con una bella girata. Evidentemente i giocatori non erano troppo tranquilli, perché anche nel secondo tempo c’è il gol di Maehle dopo poche secondi a riportare sulla parità il risultato. E si sbanda ancora con il gol di Lookman, terza doppietta consecutiva per lui, che fa piombare nello sconforto lo Stadium. Ci pensa Danilo, che c’ha sempre messo la faccia, a trovare il 3-3 su una punizione in seconda che scaraventa in rete alla grande.
Allegri esulta come forse mai si è visto in tutta la sua carriera, è un segnale. Non si arrende il tecnico livornese, non si arrende l’ambiente: 23 punti, sarebbero 38 ma c’è da fare i conti con un’altra realtà. Risalire si può, ma un passo per volta. Dal canto suo, l’Atalanta gioca ancora alla grande e patisce soltanto la solita fragilità difensiva: Gasperini ha trovato la quadra, il 2023 sta facendo sbocciare Boga e Hojlund con la conferma di Lookman, la rosa è profonda e piena di alternative, e anche quest’anno per le prime quattro posizioni la Dea c’è. La Juve? Chissà.