Il Napoli chiude il mini-ciclo di partite facili sulla carta con la terza vittoria su tre, ma quanta sofferenza contro un Venezia davvero ben messo in campo. E Antonio Conte si riprende la vetta della classifica, in coabitazione con l’Atalanta, e a questo punto spingerà per un 2025 all’insegna di un poderoso mercato di gennaio per puntare senza mezzi termini allo scudetto. Non è stata però facile oggi, tutt’altro, e forse i lagunari, per la partita giocata, avrebbero potuto anche strappare il pari, ma un lampo di Giacomo Raspadori, proprio lui che sembra pronto a lasciare questa squadra per tornare a giocare con continuità , vale tre punti preziosissimi al termine di un match in cui si è faticato tanto e sono emersi anche i limiti di una squadra a volte un po’ troppo prevedibile con Kvaratskhelia che raddoppiato non fa la differenza e Lukaku spesso anticipato e persino ipnotizzato dal dischetto da Stankovic.
Ma contava vincere e chiudere un anno solare dai due volti nel migliore dei modi: il Napoli ce l’ha fatta e guarda tutti dall’alto, mentre a maggio scorso doveva leccarsi le ferite, il Venezia si approccia invece al 2025 con la consapevolezza di poter raggiungere la salvezza giocandole tutte così.
LA CRONACA DI NAPOLI-VENEZIA
Il Napoli prende subito le redini del gioco e prova a lavorare con i due terzini molto alti e Kvaratskhelia e Neres chiamati a puntare l’uomo e a lasciare spazi sugli esterni, manca però la connessione con Lukaku e McTominay è molto timido e lontano dal fulcro. I ragazzi di Di Francesco, poi, non disdegnano a tenere palla e a ripartire con rapidità , dimostrando quello che non è mai mancato fin qui ai lagunari, vale a dire la personalità : sono due le occasioni, con Yeboah schierato a sorpresa al posto di Pohjanpalo e Oristanio, ma in entrambe le circostanze è bravo Meret e si partiva comunque da una posizione di offside. Poi, ecco una possibile sliding door: Idzes devia col braccio largo un cross di Olivera, che per alcuni minuti inverte con Di Lorenzo le posizioni, per l’arbitro Francesco Cosso, che da quarto uomo ha sostituito in extremis Matteo Marchetti influenzato, è rigore e Lukaku si presenta dal dischetto, facendosi però ipnotizzare da un super Stankovic. Poco prima dell’intervallo, poi, clamorosa chance per Anguissa che riesce a spedire alle stelle quello che era ben più di un rigore in movimento.
Nella ripresa man mano che passano i minuti sembra farsi sempre più dura per la squadra di Conte, che fatica a trovare la via della porta e quando lo fa, come con Lukaku in percussione, trova un grande Stankovic ancora. Soprattutto, i lagunari sono messi benissimo in campo e lo 0-0 resiste fino al 75′. Poi, esce Kvaratskhelia, Neres trasloca a sinistra e arriva il gol del vantaggio, con un altro subentrato, chiacchieratissimo, come Giacomo Raspadori, che entra, segna il rigore in movimento e polemizza un po’ con tutto l’ambiente partenopeo. Gli ospiti, che non meriterebbero il ko, provano a reagire nel finale, ma i partenopei, che agganciano la vetta della classifica a pari merito con l’Atalanta, quando passano in vantaggio solitamente diventano un bunker, e così è.
LE PAGELLE DI NAPOLI-VENEZIA
IL MIGLIORE – Giacomo Raspadori, voto 7. Alla fine la palma del migliore in campo se la prende lui, perché il gol è troppo importante. Il suo futuro è ancora incerto, ma poco conta: oggi ha dimostrato che può servire anche al Napoli.
IL PEGGIORE – Romelu Lukaku, voto 4.5. Quasi sempre anticipato dall’Idzes o lo Sverko di turno, poi imperdonabile sbagliare il rigore in quel momento. Per sua fortuna il Napoli non paga dazio, poi negli ultimi minuti trova qualche giocata delle sue con sfondamenti e sponde, ma solo perché ormai si era allungato tantissimo il Venezia.
L’ARBITRO – Francesco Cosso di Reggio Calabria, voto 7. Bella prestazione di chi doveva guardarla da bordocampo: catapultato in campo per l’indisponibilità di Marchetti, un fischietto che la A la vede con il contagocce come il calabrese invece dimostra personalità e precisione nei fischi. Promosso.
IL TABELLINO
NAPOLI (4-3-3): Meret 6.5; Di Lorenzo 6.5, Rrahmani 6.5, Juan Jesus 6, Olivera 6.5 (44′ st Spinazzola sv); Anguissa 6 (25′ st Raspadori 7), Lobotka 6.5, McTominay 5.5; Neres 6.5, Lukaku 4.5, Kvaratskhelia 5 (30′ st Politano 6). In panchina: Contini, Caprile, Gilmour, Marin, Simeone, Zerbin, Ngonge, Mazzocchi, Gioielli. Allenatore: Conte 6.5.
VENEZIA (3-5-2): Stankovic 7.5; Altare 6.5, Idzes 6, Sverko 7; Zampano 6.5 (44′ st Bjarkason sv), Ellertsson 6.5 (25′ st Andersen 5.5), Nicolussi Caviglia 6, Busio 6.5, Carboni 6 (15′ st Candela 5); Oristanio 6 (44′ st El Haddad sv), Yeboah 6.5 (25′ st Pohjanpalo 5.5). In panchina: Joronen, Grandi, Haps, Gytkjaer, Crnigoj, Schingtienne, Chiesurin. Allenatore: Di Francesco 6.5.
ARBITRO: Cosso di Reggio Calabria 7.
RETE: 34′ st Raspadori.
NOTE: Pomeriggio sereno; terreno di gioco in discrete condizioni. Spettatori 51.000 circa. Stankovic para un rigore a Lukaku al 37′ pt. Ammoniti: Altare, Stankovic, Idzes. Angoli: 13-4 per il Napoli. Recupero: 0′; 5′
LE DICHIARAZIONI
ANTONIO CONTE – “La squadra è cresciuta tanto. Ho contato oggi: 25 tiri, 13 angoli, un palo e un rigore sbagliato. La crescita della squadra si è vista anche nei momenti stressanti. Sono contento per Raspadori, un calciatore che ci porta gol e ci dà qualità . Sto cercando di farlo lavorare come interno di centrocampo, lui si è dichiarato possibilista per questa nuova soluzione. I gol li dobbiamo trovare nella squadra, bisogna cercare quante più soluzioni possibili. Raspadori non è sul mercato, nessuno della rosa è sul mercato. Qualcuno può essere più o meno contento del minutaggio. Ho chiesto al club di mantenermi la struttura per allenarci con 20, 21 giocatori. I ragazzi hanno assorbito la metodologia, la squadra sta crescendo e non c’è nessuna voglia di rinforzare le rivali o di indebolirci noi. Se dovesse esserci qualche cessione anche io devo essere d’accordo. Raspadori vuole più minutaggio: per me è un giocatore importante. Il mercato? Abolirei il mese di gennaio. Kvara viene da un problema al ginocchio, Politano non si era allenato venerdì per un attacco febbrile e sabato era un po’ debilitato. Poi quando hai un Neres così è chiaro che ci sarà competizione in attacco per trovare la maglia da titolare. Tutti possono giocare e tutti possono andare in panchina. Abbiamo aggiunto, con Raspadori, che oggi ha svolto il lavoro da un classico numero 8, sostituendo Anguissa, in tutto e per tutto, un calciatore in più a centrocampo. E lui è più coinvolto nel gioco. Preciso che non sto forzando nessuno, il lavoro paga. La sua disponibilità di tutti ha fruttato questi tre punti”.
EUSEBIO DI FRANCESCO – “Affrontare questo Napoli non era facile. Ha degli esterni che ti puntano nell’uno contro uno e ti fanno indietreggiare fino alla tua area di rigore. Noi, prima del rigore, ci siamo abbassati un po’ troppo, ed abbiamo subito la loro pressione. Poi siamo stati bravi a ribaltare l’azione ed a creare delle difficoltà al Napoli. Peccato, perché c’è stata una nostra ingenuità in una partita che la squadra avevamo interpretato cercando di ribattere colpo su colpo alle loro iniziative. Avevo preparato la partita in una certa maniera, la squadra ha fatto il meglio che poteva, un po’ più di coraggio c’è stato specie nella ripresa. Il Napoli è una squadra che ti fa abbassare facilmente. Peccato per il risultato, ci conforta la prestazione. Adesso arrivano partite per fare punti. La Serie A è un campionato in cui con una due vittorie passi dall’inferno al paradiso. L’importante è non attaccarsi al risultato ma ottenerlo attraverso le prestazioni. Il mercato? Qualcosina dobbiamo fare, dobbiamo completare questa squadra. Vogliamo rinforzare tutti i reparti. Ci sta pensando la società ”.