Doveva essere la sera della festa dei 125 anni dalla fondazione, lo è in parte perché prima di giocare vengono celebrate le leggende e ci sono tanti nomi che hanno fatto la storia di questa squadra. Poi l’arbitro fischia il calcio d’inizio e cominciano i soliti problemi per il solito Milan sconclusionato che non riesce ad andare oltre lo 0-0 al Meazza contro un buon Genoa, sicuramente aggiustato dalla cura Vieira. Nessuna luce a San Siro ma tante ombre su Paulo Fonseca, che dopo aver sparato nel mucchio nelle ultime dichiarazioni stavolta non ha scuse, non sbaglia le scelte con Jimenez e Liberali ma viene tradito dai big. E a fine partita scatta la contestazione: pioggia di fischi sulla squadra e forte contestazione sulla società , “Questa società non ci merita”, “Noi non siamo americani” e “Ci avete rotto il ca**o” come cori più gettonati. Insomma, così non va e il tempo è sempre più tiranno.
Le magre consolazioni per il Milan ci sono: rimane imbattuto per la tredicesima volta nelle ultime quattordici contro il Grifone, che però strappa il secondo pareggio consecutivo al Meazza, non succedeva dai primi anni ottanta. Poi, per la sesta partita casalinga su otto Maignan tiene la porta inviolata, anche se a un certo punto rischia grosso su un retropassaggio. La classifica piange per il Milan: con una partita in meno, ma contro un Bologna lanciatissimo che ha operato il sorpasso, i rossoneri sono ottavi a -8 dalla zona Champions, e fa malissimo aver visto quelle bandiere e le leggende del recente passato e poi aver assistito a una prova così opaca.
LA CRONACA DI MILAN-GENOA
Prima la festa con le vecchie glorie, poi si gioca e le voci della vigilia sulle scelte forti di Fonseca sono confermate, Jimenez e Liberali partono infatti dal primo minuto e Theo Hernandez si accomoda in panca. Prima chance per Reijnders con la gran botta che termina fuori di un soffio, poi Leali para su Jimenez e nel secondo tempo è bravo a evitare guai sul colpo di testa di Emerson Royal. Il Milan, però, non gira e attacca per inerzia e non per convinzione: quantomeno, il Genoa non è ficcante nei contropiedi che pure ci sono. Nel finale le due grandissime occasioni per Morata: prima un contropiede che si chiude col dribbling e il tiro a giro che termina alto dello spagnolo, che però è imperdonabile tre minuti dopo, quando Reijnders lo smarca in area e lui colpisce la traversa piena facendo disperare il Meazza. Negli ultimi minuti Leao la vede poco e di conseguenza i ragazzi di Fonseca non costruiscono più nulla, venendo poi accolti dai fischi al triplice fischio dell’arbitro Guida.
125 ANNI DI MILAN
L’unico sorriso della serata riguarda la splendida festa con cui il Milan ha celebrato i 125 anni della sua storia. La cerimonia è iniziata alle 19:45 con la premiazione delle Legends rossonere entrate ufficialmente nella Hall of Fame del club: si tratta di Marco van Basten e Filippo Inzaghi. Inizialmente confermato tra i presenti, Andrij Shevchenko era invece assente per precedenti impegni personali. Alle 20.30 c’è stata la cerimonia ufficiale per il 125° Anniversario del Milan e lo spettacolo organizzato dal club ha coinvolto l’intero stadio con luci, musica e figure iconiche, raccontato dalla voce unica del famoso attore e doppiatore Luca Ward. Lo speaker ufficiale dei rossoneri, infine, ha chiamato le Legends sul prato di San Siro. Tanti i campioni presenti: dai più datati Gullit a Rijkaard, passando per Pato, Pirlo e Seedorf tra le leggende del recente passato. Fuori dallo stadio, però, è contestazione: “Società Milan: vi abbiamo aspettato e sostenuto ad oltranza, della vostra mediocrità ne abbiamo abbastanza”.
LE PAGELLE DI MILAN-GENOA
IL MIGLIORE – Milan Bedelj, voto 7. Che metronomo. Tocca tantissimi palloni, li smista alla grande, è il vero padrone del centrocampo al Meazza. Fantastica prestazione.
IL PEGGIORE – Alvaro Morata, voto 5. Due occasioni clamorose, la prima costruita in prima persona, la seconda servita da Reijnders: sbaglia malamente la prima, in modo imperdonabile nella seconda opportunità colpisce l’incrocio dei pali da pochi passi.
L’ARBITRO – Marco Guida di Torre Annunziata, voto 6.5. Prova convincente del nostro fischietto di punta: due possibili rigori, simili e uno per parte, non concessi nel primo tempo. Usa lo stesso metro e non fischia i rigorini, bene così. Nella ripresa si fa colpire dal pallone su una possibile ripartenza Genoa, poi dimentica un cartellino giallo a Reijnders.
IL TABELLINO
MILAN (4-2-3-1): Maignan 6; Emerson 5.5, Gabbia 6, Thiaw 5.5, Jimenez 6.5; Reijnders 6, Fofana 6; Chukwueze 5 (31’st Okafor 5.5), Liberali 6 (17’st Camarda 6), Leao 5.5; Abraham 5.5 (1’st Morata 5). In panchina: Sportiello, Torriani, Tomori, Bartesaghi, Terracciano, Hernandez, Pavlovic, Calabria, Vos. Allenatore: Fonseca 5.5.
GENOA (4-3-3): Leali 6.5; Vogliacco 5.5 (1’st Sabelli 6), Bani 6, Vasquez 6.5, Martin 6.5; Badelj 7, Frendrup 6.5, Thorsby 6.5; Zanoli 6 (46’st Norton-Cuffy sv), Pinamonti 5.5, Miretti 6 (35’st Vitinha sv). In panchina: Gollini, Sommariva, Matturro, Marcandalli, Melegoni, Accornero, Bohinen, Ankeye, Pereiro, Balotelli, Masini. Allenatore: Vieira 6.5.
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata 6.5.
NOTE: serata serena, campo in discrete condizioni. Ammoniti: Vogliacco, Zanoli. Angoli: 9-2. Recupero: 2′, 5′.