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Con l’ombra dell’ammutinamento, viziato da un mal di trasferta che non accenna a finire, la Juventus di Massimiliano Allegri gioca l’ultima fiche della sua credibilità contro il Torino in un derby bollente per entrambe le compagini. Chiaro, gli obiettivi sono diversi. Ma per i granata stavolta l’occasione sembra ghiottissima per tornare a vincere una stracittadina per la prima volta dopo sette anni. La Juventus ha perso infatti soltanto una delle ultime 32 sfide di Serie A contro i granata. Di fronte c’è una squadra mai così ferita negli ultimi dieci anni. La sconfitta con il Maccabi ha lasciato il segno, Agnelli è tornato ad intervenire pubblicamente e lo ha fatto confermando Allegri e addossando la responsabilità sulla squadra. Poi il ritiro, soluzione drastica che storicamente in casa Juventus è sempre piaciuta poco. La squadra del tecnico toscano continua ad avere seri problemi di gioco e l’infortunio di Angel Di Maria toglie anche quel picco tecnico che poteva risolvere da solo partite bloccate. Le idee di gioco sono poche, Vlahovic continua a toccare pochi palloni, i leader tecnici (Bonucci, Cuadrado) sembrano ormai in caduta libera. L’unico elemento a cui aggrapparsi è la storia. Tredici punti nelle prime nove gare sono pochi pochissimi, ma sono comunque più dei 12 del 2015/16. In quella stagione la svolta arrivò proprio al derby (11esima giornata in quel caso). Una vittoria per 2-1 che vide protagonista proprio Cuadrado, con assist e gol, e che fu la prima di 15 successi consecutivi nell’anno del quarto Scudetto di fila.
Stavolta la svolta da dare è doppia, perché la Juventus deve ancora vincere la sua prima partita in trasferta in tutte le competizioni. Al contrario, il Torino deve dare una risposta tra le mura amiche: una sola vittoria e due gol segnati in quattro partite casalinghe. Juric deve rinunciare a Sanabria e Pellegri. Spazio quindi al falso nove, con Miranchuk che ha già ricoperto quella posizione con la maglia dell’Atalanta. Poi Vlasic e Radonjic a completare la trequarti. C’è l’imbarazzo della scelta in difesa. Il tecnico potrebbe confermare Schuurs al centro con ai lati Djidji e Rodriguez, escludendo Buongiorno. A loro il compito di fermare Dusan Vlahovic che in carriera ha giocato otto volte contro il Torino ma l’ha punito una sola volta. Allegri si affida al suo giocatore più forte per uscire dalla crisi.
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