La sfida tra la capolista e l’ultima della classe non sarà un derby in famiglia. L’Inter di Simone Inzaghi dovrà vedersela contro una Salernitana che ha appena esonerato Filippo Inzaghi per affidarsi a Fabio Liverani. Ci sono quarantasette punti a separare le due squadre e a San Siro il tecnico nerazzurro ha tutti i motivi per proporre un ampio turn over. Quanto ampio non è chiaro, ma in vista dell’impegno di Champions League contro l’Atletico, Inzaghi non vuole correre rischi e soprattutto sa di potersi fidare della sua rosa. La finalista di Champions a Roma contro i giallorossi ha faticato per un tempo, ma nella ripresa ha offerto una prova di forza indiscutibile. Alla vigilia del match contro i granata, Simone Inzaghi ha deciso di non parlare in conferenza stampa, come spesso è accaduto in passato, quando in determinati momenti il tecnico ha preferito custodire le sue sensazioni all’interno dello spogliatoio. Per ascoltarlo (non ha parlato neanche nel post Roma per la squalifica) bisognerà aspettare la conferenza pre gara di Champions (la Uefa impone l’obbligo). Prima però c’è da pensare alla Salernitana con l’obiettivo di chiudere la venticinquesima giornata con 63 punti e almeno sette lunghezze (aspettando il recupero con l’Atalanta) di vantaggio sulla Juventus seconda (impegnata col Verona).
Tra i pali è confermato Sommer, mentre in difesa si scalda De Vrij, che agirà con Pavard (favorito su Bisseck) e Bastoni (unico diffidato in vista del Lecce). Dumfries e Carlos Augusto prenotano il posto sulle fasce. Probabile conferma invece per il centrocampo titolare. Frattesi ha smaltito il problema fisico della scorsa settimana, ma dovrebbe accomodarsi in panchina. La gestione di Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan dovrebbe essere effettuata nel corso della gara e non dall’inizio. I dubbi riguardano l’attacco. Chi riposa? Lautaro non ha brillato contro la Roma, mentre Thuram è stato il vero trascinatore. Il Toro cerca ancora quota 100 gol in Serie A (al momento è a 98) e un traguardo di questo genere potrebbe dargli il giusto carico di autostima prima della Champions. Sicuro di una maglia è Arnautovic, in vantaggio nelle gerarchie rispetto ad Alexis Sanchez. Liverani invece prepara un 4-3-1-2. Sambia, Manolas, Pellegrino e Zanoli in difesa. Basic, Coulibaly e Maggiore a centrocampo con Candreva a supporto di Dia e Weissman. Quello del ‘Meazza’ sulla carta ha le sembianze di un crash test per testare i singoli elementi e ottenere risposte incoraggianti su alcuni aspetti del gioco, ma c’è comunque voglia di stupire e di regalarsi convinzione e fiducia. Il calendario post Inter prevede le sfide contro Monza, Udinese, Cagliari e Lecce, ma solo da sabato la testa sarà rivolta al periodo cruciale della stagione. Per Liverani prima c’è l’esordio a San Siro e per lui non è la prima volta. Il tecnico romano curiosamente ha già debuttato due volte sulla panchina di una squadra di A contro l’Inter a Milano, prima alla guida del Genoa (era l’agosto 2013) e poi con il Lecce (2019). Nessuna emozione, quindi. Un problema in meno da gestire a -7 dalla zona salvezza.