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Pochi giorni fa il presidente della Liga Javier Tebas ha detto che quattro squadre in Champions League per un solo paese sono troppe. Il dibattito è aperto dalla stagione 2017-18, quando la Serie A ritornò a qualificare quattro squadre nella massima competizione continentale senza il passaggio dai preliminari. Da regolamento, però, le società qualificate potrebbero anche di più. O di meno. Se una squadra dovesse vincere la Champions League e arrivare fuori dalle prime quattro in campionato, allora le formazioni italiane nella prossima Champions diventerebbero 5. Con Milan e Inter in semifinale, il tema è aperto. Come è aperto quello dell’Europa League, altra via per l’accesso diretto alla competizione più ambita: alzare il trofeo a Budapest (Roma e Juventus sono in semifinale in due lati diversi del tabellone) e piazzarsi contemporaneamente fuori dalla top 4 in Serie A regalerebbe all’Italia un posto extra in Champions. Diverso il discorso nel caso in cui una squadra italiana vincesse sia la Champions che l’Europa League (senza un piazzamento tra le prime quattro). Una federazione infatti non può qualificare sei squadre per il principale torneo. Di conseguenza, in questo scenario, il quarto posto in classifica non basterebbe per la Champions. Un dato da considerare in una bagarre che coinvolge sei club per tre posti.
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