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I capi di accusa contro l’ex dirigenza della Juventus nell’inchiesta Prisma sui conti della società stavano per essere integrati con ritocco al rialzo per quanto riguarda le somme contestate: questa era l’intenzione dei pm della Procura di Torino, riporta l’Ansa, qualora il processo fosse stato celebrato nel capoluogo piemontese, mentre il 7 settembre, lo ricordiamo, la Cassazione ha deciso per lo spostamento a Roma. I magistrati hanno dunque informato la Procura di Roma, che ha ricevuto le carte: il fascicolo sarà gestito dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, che deciderà gli eventuali passi da compiere.
Nel dettaglio, le modifiche al capo d’accusa originario erano state decise a Torino, dopo il recupero e la ricostruzione del contenuto delle cosiddette ‘side letter’: secondo i pm torinesi, oltre alle plusvalenze fittizie erano state rilevate, a loro giudizio, delle irregolarità contabili nelle ‘manovre stipendi’ del 2020 e del 2021. Quasi tutta la documentazione è stata già trasmessa alla procura di Roma e i magistrati capitolini dovranno decidere se e come continuare il procedimento.
Ricordiamo come si tratti dell’inchiesta Prisma, nei confronti della Juventus e di altri 12 indagati, tra cui gli ex vertici del club e dunque Agnelli, Nedved, Arrivabene e Paratici tra gli altri, per reati che vanno dal falso in bilancio all’ostacolo alla vigilanza, passando per aggiotaggio e false fatturazioni.
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