Serie A

Portieri, è un momento no: quanti errori con la costruzione dal basso

Alex Meret
Alex Meret - Foto Antonio Fraioli

Gioco dal basso sì, gioco dal basso no. Negli ultimi anni la costruzione del gioco partendo dal portiere e abbassando – spesso in maniera esagerata – la linea difensiva è diventato uno degli argomenti di maggior discussione per gli amanti del calcio. Una netta frattura tra “giochisti”, che ritengono indispensabile uno sviluppo dal basso per sconfiggere la pressione e coloro che ritengono troppo rischioso abusare dell’impostazione dal portiere, con gli errori delle ultime giornate che stanno dando ragione a questi ultimi. L’incredibile errore costato all’Inter la sconfitta a Bologna è forse il più clamoroso, in una giornata di calcio italiano in cui sono arrivati i “lisci” di Buffon e Di Gregorio in Serie B e il rimpallo costato a Meret il gol del pari ad Empoli siglato da Pinamonti.

Questi sono solo alcuni degli esempi più recenti, in un periodo no per gli estremi difensori. La palla persa da Donnarumma sul pressing di Benzema è costata al PSG l’eliminazione dalla Champions, stessa sorte occorsa al Chelsea, con Mendy beffato ancora una volta dal fuoriclasse del Real. A questi va aggiunto l’errore di Steffen, secondo portiere del City, nella sfida di FA Cup contro il Manchester City, una delle squadre più abituate alla costruzione dal basso. L’avere tra i pali Ederson sicuramente facilita il compito alla formazione di Guardiola, ma anche il brasiliano, tra i numeri uno più tecnici del mondo, ha mostrato qualche falla nell’ultima sfida di Champions contro il Real Madrid, segno di quanto, soprattutto nei finali di stagione, il pallone pesa di più non solo per gli attaccanti sotto porta, ma anche per i portieri a cui spesso viene chiesto troppo di più rispetto al fatto di evitare i gol altrui.

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