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“Ci sono i presupposti per ricominciare? Onestamente non ho idea di come andrà a finire per una serie di considerazioni, sicuramente l’emergenza sanitaria detterà l’agenda e se si potrà tornare a giocare o meno. Ci sono comunque delle considerazioni che vanno fatte, una è che non c’è certezza”. Queste le parole di Simone Perrotta ai microfoni di Teleradiostereo. L’ex Roma ha parlato della possibile ripresa del campionato di Serie A, anche se l’emergenza coronavirus al momento ha bloccato la ripresa degli allenamenti. “Bisogna chiedersi se un giocatore dovesse prendere o riprendere il virus rimetterebbero tutti in quarantena? Se lo prendesse subito dopo una partita andrebbe in quarantena la sua squadra e quella che ha appena affrontato? Poi lo sapete, intorno ad una squadra girano tantissime persone che a loro tempo frequentano altre persone – ha detto il responsabile dipartimento junior dell’Aic -. È delicata la situazione e non si può prendere una decisione in modo superficiale. In primis va tutelata la salute e poi dovrebbero subentrare le dinamiche economiche perché sappiamo tutti che indotto economico ha la Serie A, ma in questo momento storico ci andrei abbastanza cauto. Ci sono in ballo tantissimi soldi ma la salute va al di sopra di qualsiasi cosa”
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SULLE SOCIETA’ DILETTANTISTICHE – “Lì c’è un enorme punto interrogativo perché se abbiamo incertezze sulla Serie A figuriamoci sul calcio di base. Io sono fortemente preoccupato perché ne va della tenuta economica del calcio dilettantistico. Anche l’aspetto sociale è fondamentale, ho una scuola calcio e parlo per cognizione di causa, so cosa significa per i ragazzi giocare a calcio e so in modo tangibile cosa significa andarsi ad allenare, incontrare i propri amici e coltivare il sogno di diventare calciatore. Partendo da questo presupposto c’è una serie di considerazioni che vanno fatte dal punto di vista economico. Verranno a mancare sicuramente degli introiti, penso agli sponsor che sono fondamentali per queste società perché la situazione economica generale dopo questa emergenza ne subirà le conseguenze, quindi anche le rette probabilmente costeranno meno, molti saranno un po’ restii a mandare i propri figli ad allenarsi non avendo una cura o un vaccino. Bisognerà sanificare gli ambienti, cambieranno le modalità di allenamento”.
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