Miglior attacco, miglior difesa, una delle miglior partenza dell’era dei tre punti, e poi otto reti inviolate su dodici partite per Sommer, tante quante quelle della scorsa intera stagione di Onana in ventiquattro partite. In poche parole, è euforia in casa Inter per una squadra che rimane in vetta, soffre ma alla fine chiude la pratica e in questo modo arriverà davanti alla Juventus – ballano due punti – allo scontro diretto dopo la pausa per le nazionali. A proposito: da sosta a sosta, è percorso netto: solo vittorie in Serie A tra lo stop di inizio ottobre e questo di novembre, più le due vittorie di Champions che hanno regalato il pass per gli ottavi con largo anticipo. Una squadra che ormai sa solo vincere e che proprio come i bianconeri dopo aver perso col Sassuolo ha capito come fare a svoltare in modo definitivo. E dire che il Frosinone ha più volte spaventato questa squadra, con la sua freschezza e la buona classifica come scudo per scendere in campo al Meazza.
Alla fine, però, se l’Inter non riesce a fare il suo gioco grazie all’ottimo primo tempo dei ciociari ci pensano le prodezze dei singoli di una rosa profonda ma che oggi Inzaghi decide di schierare nel suo undici migliore. Si spiega così il clamoroso capolavoro di Federico Dimarco, un gol che vedranno pure a Tonga, da 56 metri, con una parabola imprendibile per Turati e geniale. La sblocca così la squadra nerazzurra, nel modo certo meno atteso, mentre il raddoppio, che placa le ambizioni di rimonta dei giovanissimi ospiti (quanta personalità, frutto del gran lavoro di Di Francesco), arriva da consuetudine con l’ennesimo rigore di cui possono usufruire Calhanoglu, che trasforma anche questo, e compagni: è il sesto in Serie A con altri due in Champions, tutti realizzati, e stavolta è Thuram a procurarselo slalomeggiando in area per poi essere steso da Monterisi che in modo ingenuo finisce giù troppo presto e diventa un ostacolo al furbo francese che non può far altro che cadere. Penalty netto, Dionisi lo vede subito ed è 2-0. Nel finale il Frosinone spaventa con il palo di Cheddira, poi pian piano si arrende a una squadra che può inserire Frattesi, Carlos Augusto, Arnautovic. Con 31 punti e un filotto di vittorie la pausa arriva forse sul più bello, ma ricaricare le batterie è il miglior modo per arrivare al derby d’Italia contro la Juve che può valere una fetta di scudetto.