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Se si dovesse tracciare un podio nella storia del calciomercato della Roma, Paulo Dybala occuperebbe probabilmente il gradino più basso. Dietro di lui i vari Ghiggia, Cerezo, Voeller, Dzeko, sogni estivi di un tifoso romanista che però non ha mai veramente faticato ad immaginarseli. Grandi acquisti sì, ma possibili e alla portata. Al contrario, Paulo Dybala nella storia giallorossa, come colpo di mercato in grado di accendere le fantasie dei tifosi, fa parte di quel gruppo ristretto fino a questo momento a due soli giganti: Paulo Roberto Falcao che sbarcò a Roma il giorno di San Lorenzo e realizzò il desiderio che tutti i tifosi avevano espresso e Gabriel Omar Batistuta che fece la stessa cosa prima di lasciarsi male con i giallorossi. La Roma non prende un fuoriclasse a fine carriera, anzi fa firmare uno dei contratti più importanti per un giocatore che ha scritto pagine gloriose della Juventus. Spesso è accaduto il contrario, ma stavolta è un personaggio della storia bianconera che si tinge di giallorosso. Paulo Dybala (115 reti) è il 3° miglior marcatore straniero nella storia della Juventus in tutte le competizioni, alle spalle solo di David Trezeguet (171) e John Hansen (124). Ed è il quinto argentino della storia della Serie A ad andare in doppia cifra in almeno sei diverse stagioni, dopo Gabriel Batistuta (nove), Hernan Crespo (otto), Albel Balbo (sette) e Mauro Icardi (sei), più di Gonzalo Higuain e Diego Maradona (cinque).
E in ottica derby, ai tifosi non sono sfuggiti i numeri da bestia nera contro la Lazio: nove gol in 15 precedenti con la maglia della Juventus e nessun giocatore ha realizzato più reti contro i biancocelesti considerando tutte le competizioni dalla data del suo esordio. Numeri di un fuoriclasse che non raccoglie l’eredità più pesante, quella 10 che Francesco Totti gli ha già offerto senza pensarci. Come ai tempi della Juventus, la Joya sceglie la 21. Poi nel 2017 il passaggio alla 10 che fu di Del Piero. A Roma può accadere lo stesso. Quel che è certo è che l’arrivo in giallorosso è quasi una chiusura del cerchio. Inseguito nel 2015, senza mai affondare il colpo dopo l’allucinazione Iturbe. Nella Juventus è diventato un simbolo, ha costruito un impero mediatico (47 milioni di followers solo su Instagram) e ora cerca un Mondiale da protagonista. La novità contrattuale è una clausola bassa d’uscita. Spetterà alla Roma in questi mesi dimostrarsi all’altezza delle sue ambizioni e toccherà ai tifosi farlo sentire amato. Solo così può esserci un lieto fine, proprio come Falcao e Batistuta.
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