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Paul Pogba ha concesso una lunga e profonda intervista al magazine francese “Views”, in cui il centrocampista della Juventus ha toccato diversi temi dentro e fuori dal campo. In particolare non sono mancate le domande riguardo all’ultimo periodo, difficile per Pogba sia dentro che fuori dal campo: dai numerosi infortuni alla morte dell’agente Mino Raiola, passando per i contrasti familiari che hanno avuto anche ripercussioni giudiziarie. “Gli ultimi mesi mi hanno fatto crescere molto, è stato come vivere dieci anni in sette mesi – afferma Pogba – Ho compiuto 30 anni, è nato il mio terzo figlio e mi sento sempre più responsabile. Ho imparato molto sulla vita, adesso vorrei soltanto stare bene e giocare per aiutare i miei compagni a vincere ed essere decisivi tutti insieme.” Sui giocatori che lo hanno aiutato durante la sua carriera: “Ho ricevuto tanti consigli preziosi, ricordo sicuramente Patrice Evra e Rio Ferdinand sin dagli inizia a Manchester. Ma anche Nicolas Anelka alla Juventus fu molto importante per me.”
Sul bilancio di questa stagione, Pogba cerca anche di trovare il bicchiere mezzo pieno: “Tra cambiamenti e infortuni, è stato sicuramente il test più impegnativo della mia vita. Ma sono convinto che mi abbia forgiato e che alla fine sarà una grande vittoria. Se supero questo, sarò pronto per qualsiasi cosa.” Sul tema del razzismo, qualcuno li ricorda anche le parole di Carlo Tavecchio quasi dieci anni fa: “Io credo che abbiamo già vinto, una volta eravamo schiavi e adesso giochiamo a calcio e siamo riconosciuti in tutto il mondo – spiega Pogba – In passato non sarebbe mai stato possibile, i commenti delle persone ignoranti nascondono debolezza ma noi siamo forti.”
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