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“Serviva una partita così per ridare entusiasmo ai giocatori, sono felice di allenare un bel gruppo e i ragazzi meritano questo risultato. Questa squadra ha tante potenzialità con molti giocatori che possono partire titolari. È chiaro che tra inattività, covid e pochi allenamenti le difficoltà sono tante”. Queste le parole di Fabio Liverani dopo la vittoria del Parma sul campo del Genoa per cambiar pagina dopo il brutto stop contro la Roma. “Non credo di aver criticato la mia squadra, si poteva perdere in modo diverso ma avevamo bisogno di ritrovare fame e cattiveria agonistica – spiega il tecnico gialloblu a Sky Sport – Oggi abbiamo giocato con Busi che si è allenato una settimana, Osorio per dieci giorni, sono stranieri e ci sono tante difficoltà. La società mi ha chiesto un obiettivo: arrivare tra decimo e sedicesimo posto, patrimonializzare e valorizzare la rosa. Credo si possa raggiungere con serenità”. Al triplice fischio, Liverani si è lasciato andare a un urlo liberatorio verso il cielo. “Maradona per me è stato importante, negli anni di Diego ero giovane ed era il mio idolo. È stata una settimana piena di ricordi, lui era una poesia e volevo dedicargli qualcosa nel mio piccolo. Si è parlato tanto di gol del secolo ma credo che la punizione contro la Juventus sia irripetibile – sottolinea – Il modulo? Con il 3-5-2 le mie squadre hanno giocato solo in caso di emergenza: non avevo un terzino destro, un centrocampista per sopperire alle qualità degli attaccanti, Cornelius e Inglese che non riuscivano ad allenarsi. Ci vuole un po’ di tempo, abbiamo provato a tirare la barca avanti. Per me questa squadra giocherà sempre con tre attaccanti. La mia fortuna è aver trovato una società paziente anche se poi sono i risultati che fanno la storia”, conclude Liverani.
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