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Il campione del mondo 1982 Paolo Rossi ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, nella quale l’ex attaccante ha affrontato i tanti temi legati alla ripresa del campionato in seguito all’emergenza Coronavirus. Rossi ha comunque sottolineato come il calcio debba riprendere: “I campionati devono essere conclusi, quando potremo ripartire lo faremo con ancora più passione anche se con le porte chiuse. E’ un grande rammarico, ma è l’unico modo – spiega – Non bisogna rischiare niente, la salute viene prima di tutto.”
Rossi però non si illude: “Vedere il calcio che riparte sarebbe un segnale di ripresa per tutto, farebbe capire che i sacrifici di questi mesi sono serviti. Però dovremo abituarci ad una nuova normalità, almeno fino a quando non ci sarà una cura o un vaccino. Mascherine, guanti e file fuori dai negozi con stadi chiusi, è triste ma inevitabile.” Inoltre l’eroe di Spagna ’82 è nel consiglio del Vicenza, società di Lega Pro: “Siamo una società ambiziosa, ma ci siamo resi conto di quanto sia dura. Per la Serie A non ci saranno problemi, ma le serie minori come la Serie C faranno fatica a ripartire dopo tutto questo.”
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C’è spazio anche per un pronostico sull’eventuale ripresa della Serie A: “I valori rimangono quelli, però uno stop di tre mesi può far entrare in gioco molti altri fattori come una nuova preparazione atletica e la capacità di adattarsi alle porte chiuse.” Sulla questione del taglio degli stipendi, Rossi dice la sua: “Non è semplice, ma bisognerebbe trovare una modalità condivisa anche tra realtà molto diverse. Invece vedo che ogni società sta affrontando la questione per conto suo. In ogni caso è una condizione necessaria.”
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