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“Ogni partita a Palermo è una bomba atomica, non possiamo chiedere cosa succede ogni tre minuti, qui è sempre Hiroshima”. Con queste chiare parole l’allenatore rosanero Eugenio Corini si sfoga in conferenza stampa sulla situazione societaria e sulla sua panchina – nemmeno a dirlo – traballante. “Parlo da tifoso del Palermo. Se non si esce dal limbo diventa complicato giudicare un progetto, anche con Guardiola o Mourinho. Non può essere che in ogni partita si rischia di andare a casa. I giocatori mi seguono e i nostri tifosi apprezzano lo sforzo. È vero, faremo di tutto per fare risultato perché lo meritano i tifosi e i ragazzi. Ma se non è apprezzabile vederne ventimila allo stadio dopo sette sconfitte di fila, allora cosa lo è?”
Sassuolo-Palermo di domenica 15 gennaio per la ventesima giornata di campionato potrebbe rappresentare infatti l’ultima spiaggia per Corini. Zamparini starebbe pensando di riportare De Zerbi sulla panchina del Palermo; “Vanno anche bene le critiche soggettive e oggettive, ma non accetto quelle strumentali autolesioniste. Non mi aspettavo di essere messo in discussione perché ci sono stati miglioramenti. Quando scegli questo mestiere sai di poter andare via anche dopo una partita. Sono rimasto nonostante le critiche perché mi è arrivato il pieno sostegno della città e ho preferito continuare».