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Il pagellone della stagione di Serie A 2022/2023. Il Napoli campione d’Italia è da 10, segue la Lazio a 8 con la Champions League in tasca e passi in avanti evidenti sul piano del gioco. Ma è stata anche la stagione del miracolo Monza e della salvezza del Lecce. Deludono Roma e Juventus, mentre Atalanta e Fiorentina (che ha due finali) galleggiano tra il il 5.5 e il 6. Obiettivo minimo per Inter e Milan, con i nerazzurri che però possono sognare in Champions League.
I voti si riferiscono al campionato e non alle coppe
NAPOLI 10
Un capolavoro nell’anno della rivoluzione. Il Napoli si è laureato campione d’Italia matematicamente con cinque giornate d’anticipo: solamente due squadre sono riuscite a fare lo stesso nell’era dei tre punti a vittoria (la Juventus 2018/19 e l’Inter 2006/07). Spalletti a 64 anni e 58 giorni è diventato l’allenatore più anziano a vincere uno Scudetto nella Serie A a girone unico. E nel mezzo una striscia di undici vittorie consecutive che costituisce record per il club. Insomma, uno Scudetto capolavoro. Il migliore: Khvicha Kvaratskhelia.
LAZIO 8
“La Champions sarebbe un miracolo”, diceva Maurizio Sarri. Se non è un miracolo, sicuramente è frutto di competenza e programmazione. La Lazio di quest’anno ha raggiunto un’identità più spiccata rispetto alla versione fragile della scorsa stagione. La differenza sta tutta nei numeri difensivi: 21 clean sheet, 30 i gol incassati contro i 58 dello scorso anno. Il tutto nella stagione del paradosso dei due uomini più rappresentativi. Ciro Immobile e Sergej Milinkovic-Savic hanno vissuto forse la stagione meno brillante dei loro anni in biancoceleste, anche se poi i numeri danno ragione ad entrambi: ennesima doppia cifra per il bomber, 9 gol e 8 assist per il serbo. Ennesimo segno di una squadra che funziona a meraviglia e che mette nelle condizioni di far bene anche chi non gode di grande brillantezza. Il migliore: Luis Alberto.
MONZA 7.5
Magari non è più il condor degli anni migliori, ma Galliani ancora oggi sa circondarsi delle persone giuste. La scelta di Palladino al posto di Stroppa è l’intuizione vincente che ha portato l’ultima in classifica a fantasticare l’Europa. Sia chiaro, la rosa non è certo da salvezza, ma si tratta pur sempre di una neopromossa e di una piazza all’esordio assoluto in Serie A. E l’exploit di Palladino regala al calcio italiano un nuovo grande nome della panchina. Il migliore: Patrick Ciurria.
EMPOLI 7
Come l’anno scorso il copione della stagione azzurra è il seguente: un girone di andata importante, un approccio negativo alla seconda parte di stagione e un finale oltre ogni aspettativa. La squadra di Zanetti ha chiuso il giro di boa al nono posto, facendo registrare poi nove partite senza vittorie. A salvezza raggiunta, ecco una serie di grandi prestazioni con undici punti in sei giornate. Alla fine, conta l’obiettivo: salvezza comoda e tanti giovani talenti lanciati sul palcoscenico dei grandi. Il migliore: Tommaso Baldanzi.
LECCE 7
La crisi di fine stagione ha messo a repentaglio una salvezza che sembrava archiviata, ma allo stesso tempo non può cancellare quanto di buono fatto precedentemente. Il Lecce ha avuto il coraggio di puntare su una squadra giovane e senza esperienza, rivoluzionando l’ossatura della rosa che ha ottenuto la promozione. Promossi Corvino e Baroni. Il migliore: Morten Hjulmand.
SALERNITANA 7
Quella granata è la squadra che una volta in vantaggio ha terminato più partite sul pareggio in questo campionato (otto). Tradotto: i problemi di concentrazione sono uno dei temi prioritari su cui lavorare. Paulo Sousa però è riuscito ad incidere con la sua mentalità . Quest’anno la salvezza è stata una preda facile, il club è cresciuto e nel futuro si può sognare. Il migliore: Boulaye Dia.
UDINESE 6.5
Un punto in meno della scorsa stagione nonostante un avvio di stagione che lasciava margine per sognare. Sottil al primo anno in Serie A può sorridere. Promosso a pieni voti Lazar Samardzic, il più giovane giocatore di questo campionato ad aver segnato almeno quattro gol (cinque) e ad aver fornito quattro assist (quattro). Il migliore: Lazar Samardzic, appunto.
BOLOGNA 6.5
La scomparsa di Sinisa Mihajlovic ha scosso lo spogliatoio e il calcio italiano. “Questo gol è per lui”, ha detto Lorenzo De Silvestri dopo la rete contro il Napoli nel finale di stagione. Thiago Motta ha preso le redini della squadra in uno dei momenti più delicati della storia del club. La sua impronta si è vista rapidamente e il Dall’Ara è diventato presto un fortino: 14 i gol subiti in casa, nessuno ha fatto meglio. Il migliore: Lukasz Skorupski.
TORINO 6
Ivan Juric è il secondo allenatore granata a raggiungere i 100 punti più velocemente nell’era dei tre punti a vittoria. La sua squadra ha fatto meglio dell’anno scorso senza Andrea Belotti e Bremer. Sanabria e Schuurs se la sono cavata egregiamente e intanto è emerso anche il profilo di Alessandro Buongiorno, che si candida a simbolo di un Toro che cresce passo dopo passo. Forse anche lentamente, ma cresce e si vede. E soprattutto non è scontato. Il migliore: Alessandro Buongiorno.
SASSUOLO 6
Il compitino è stato eseguito con precisione. Sia chiaro, la rosa senza Scamacca e Raspadori non è più forte dell’anno scorso. Pinamonti non è al livello del suo predecessore, mentre Laurientè ha portato caratteristiche diverse. Si poteva forse osare di più puntando sulla crescita di alcuni interpreti: Frattesi ed Erlic su tutti. Ora un’altra estate per respingere l’assedio per i big. Il migliore: Domenico Berardi.
ATALANTA 6
Bisogna continuare a parlare di favola Atalanta o di realtà ormai consolidata del nostro calcio? Nel primo caso, il quinto posto è da 7 pieno. Nel secondo, insomma…L’Atalanta senza le fatiche delle coppe ha guadagnato cinque punti in più della scorsa stagione, ma non è mai stata veramente in corsa per la Champions. La rosa, almeno nell’11 titolare, è più che competitiva, con un quartetto d’attacco (anche se Zapata è stato fuori a lungo) con pochi paragoni in Italia. Merito di programmazione e competenza in dirigenza. Ma da Gasperini ci si aspettava di più, anche se infortuni e inconvenienti (vedi Palomino) non sono mancati. La sensazione è che non ci sia più quell’Atalanta schiacciasassi capace di arrivare ad un soffio dalla semifinale di Champions. Il migliore: Teun Koopmeiners.
FIORENTINA 6
La rosa non è all’altezza delle altre. Il discorso è semplice: la Fiorentina ha tanti buoni giocatori e una rosa anche discretamente lunga, ma non ha il campione. Per colmare il gap con le altre ‘sorelle’ manca il giocatore top. Potrebbe esserlo a modo suo Vincenzo Italiano che mercoledì è chiamato a cercare di conquistare un trofeo che manca dal 2001. Il migliore: Rolando Mandragora.
INTER 6
Si valuta il campionato, ma il giudizio deve tener conto inevitabilmente delle fatiche europee. Alla fine l’obiettivo Champions è stato centrato, ma l’Inter ha perso 12 partite in questo campionato e in Serie A, nell’era dei tre punti a vittoria, ha fatto peggio in quattro occasioni a fine stagione: 14 sconfitte nel 1998/99, nel 2011/12 e nel 2016/17, 16 ko nel 2012/13. Tante, troppe. Ma alla fine con la qualificazione in finale di Champions League e la vittoria di Coppa Italia e Supercoppa Italiana Simone Inzaghi si è guadagnato la conferma. Il rendimento in campionato però è appena sufficiente. Il migliore: Lautaro Martinez.
MILAN 6
Discorso simile per i campioni d’Italia in carica. La stagione non è all’altezza delle aspettative, ma l’obiettivo minimo della Champions è stato centrato. Alla squadra di Pioli è mancato l’apporto del mercato: solo quattro i gol dai nuovi acquisti, zero invece dal principale rinforzo, Charles De Ketelaere. Gli infortuni non hanno aiutato e rappresentano un problema serio per questa squadra. Il migliore: Rafa Leao.
ROMA 5.5
Ad un certo punto Josè Mourinho ha fatto All In sull’Europa League. È andata male, In campionato si poteva fare decisamente meglio e pesano alcune partite in cui è stato sbagliato l’approccio. La Roma ha dimostrato di non saper reggere il doppio impegno. La rosa è più forte dello scorso anno, ma gli infortuni (quello su Wijnaldum ad agosto su tutti) non hanno aiutato. Sette punti collezionati nelle ultime otto partite. Il migliore: Paulo Dybala.
JUVENTUS 5.5
Difficile, difficilissimo valutare una stagione condizionata dal saliscendi della penalizzazione concessa, rimossa e infine ristabilita con lo sconto. “Non siamo dei robot”, dice Massimiliano Allegri al termine di un’annata di luci e ombre che regala solo il pass per la Conference League. La nota positiva riguarda l’impiego dei giovani: tanti, forti, utili per il presente e il futuro. Il migliore: Nicolò Fagioli.
SPEZIA 5
Leonardo Semplici ha dato un’identità , ma la squadra nelle ultime decisive partite sembra averla smarrita. Dal centrocampo in su la rosa è niente male, ma la difesa non è all’altezza della categoria. Ora lo spareggio contro il Verona. Il migliore: Mbala Nzola.
VERONA 5
Aspettando gli ultimi 90′ contro lo Spezia, Zaffaroni e Bocchetti hanno fatto il massimo. Hanno preso un Verona smarrito e hanno guidato una rincorsa che dall’ultimo posto ha condotto allo spareggio. Ventidue i punti in meno rispetto alla scorsa stagione. Un’enormità . Il migliore: Darko Lazovic.
CREMONESE 5
Fare di meglio era difficile, anche se con un po’ più di tempo forse Davide Ballardini avrebbe potuto impostare un progetto di salvezza miracolosa più credibile. La rosa però non si è dimostrata all’altezza della categoria, al contrario della piazza calda e passionale. Il migliore: Leonardo Sernicola.
SAMPDORIA 4
Una stagione da incubo con il lieto fine: il club è salvo. Per il resto l’annata è stato l’epilogo inevitabile delle precedenti stagioni senza programmazione: una rosa vecchia, assemblata male e in mano a due allenatori – Giampaolo e Stankovic – che non potevano fare di meglio. Alla fine quel che conta è che il futuro è salvo e la tifoseria in formissima. Il migliore: Bruno Amione.
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