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Grazie a due guizzi di Manolas e De Rossi e al gol di Pellegrini, la Roma tiene al sicuro il terzo posto e si impone sul Torino, alla terza sconfitta consecutiva. All’Olimpico la prima frazione scorre tra gli sbadigli generali: la squadra di Mazzarri è sugli scudi, brava a chiudersi e ripartire, mentre la Roma fatica a creare gioco e che anzi rischia qualcosa in contropiede. Nella ripresa il copione non cambia, ai giallorossi serve l’episodio per cambiare l’inerzia della partita: il guizzo vincente lo trova Kostas Manolas, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo viene lasciato tutto solo dalla retroguardia granata e trova l’importantissima rete del vantaggio. La Roma prende fiducia, può giocare in contropiede e il Torino sembra accusare il colpo. La rete della sicurezza porta la firma di capitan De Rossi che, tenuto in gioco da un mancato allineamento di Ansaldi col resto della difesa, trasforma uno spiovente nel cuore dell’area di rigore granata. Nel finale la rete di Pellegrini: i giallorossi seppur con un primo tempo di sofferenza, riescono nella missione di consolidare la terza posizione in attesa della Lazio e dell’Inter.
Roma (4-3-3):
Alisson 7
Provvidenziale almeno in tre occasioni, soltanto nella prima frazione.
Florenzi 7
Fa un lavoro tanto sporco quanto importante: in fase di possesso spinge molto fino a trovare l’assist che vale il vantaggio, in fase di copertura toglie le castagne dal fuoco con delle diagonali determinanti nella prima frazione. Migliore in campo.
Manolas 7
Legge ogni pallone in anticipo e sta francobollato a Belotti, contro cui vince tutti gli uno contro uno e alle cui conclusioni si oppone con tutto il corpo. Come se non bastasse, è proprio il centrale greco a sbrigliare la matassa firmando il vantaggio con un perentoreo colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Jesus 6
Chiamato a sostituire lo squalificato Fazio, il centrale brasiliano si fa trovare pronto: JJ è bravo e reattivo nel chiudere lo spazio soprattutto a Falque quando riesce ad infilarsi verso il centro del campo.
Kolarov 6
Prima frazione fatta di poca spinta e qualche distrazione su uno Iago Falque molto pimpante. Si sveglia nella ripresa, quando dopo il vantaggio trova più campo e va anche vicino alla rete del raddoppio.
Nainggolan 6
Parte male, non è il solito ninja: in mezzo al campo non trova gli spazi giusti, non morde, non incide. Si rifà nella ripresa, quando la Roma prende fiducia: trova non soltanto la sua dimensione in campo, ma anche l’assist che vale il raddoppio.
De Rossi 6.5
Il filtro davanti alla difesa riesce meno bene rispetto a Napoli: la colpa è di Baselli, che gioca alle sue spalle e gli crea qualche grattacapo, ma niente che il capitano non riesca a risolvere. La fase di impostazione è ottima, seppur con qualche rischio nella prima frazione. Trova la rete della tranquillità grazie ad una coordinazione da manuale (84’ Pellegrini 6.5 ha il merito di finalizzare il contropiede e batte Sirigu per il 3-0 finale).
Strootman 6
Tecnicamente non sbaglia un pallone. L’olandese ha un buon piglio nel proporsi e tanta corsa in fase di interdizione (88’ Gonalons SV).
Under 6
Il coraggio ormai non gli manca più: appena prende palla tira, con una rapidità impressionante. Questa sera la difesa granata è attenta (77’ Gerson SV).
Schick 5.5
L’ex Samp non è Dzeko: se il Toro si chiude bene ed i compagni lo cercano con palloni alti, lui può soltanto sperare in un errore (che non arriva mai) dei difensori granata. Nel complesso l’impegno non manca, ma il centravanti ceco appare spesso indeciso nella giocata e commette qualche errore anche dal punto di vita tecnico.
El Shaarawy 5
Non tocca un pallone, se non quando si abbassa per dare respiro alla manovra.
All. Di Francesco 6
La sua Roma trova tutti gli spazi chiusi, non riesce ad impostare con la giusta velocità e quando perde palla rischia grosso sulla rapidità delle mezze del Torino. Sembra di rivedere Napoli-Roma, solo che questa volta i giallorossi recitano (male) la parte dei partenopei. Per sua fortuna Manolas sbriglia la matassa, la Roma può tornare a fare la Roma e De Rossi chiude i giochi.
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Torino (4-2-3-1):
Sirigu 6
Concentrato, soprattutto nelle prese alte. Poco può nelle tre reti.
De Silvestri 6
Tanta sostanza, corsa e puntualità sull’out di destra: se El Shaarawy questa sera è un fantasma, gran parte del merito è dell’esterno ex Fiorentina (72’ Barreca 5.5: le folate di Florenzi e le giocate di Under non smettono di creare problemi sull’out di sinistra).
N’Koulou 6
Gioca semplice e con la giusta cattiveria: non va mai in affanno.
Moretti 6
Centralmente fa suoi tutti gli spioventi che piovono verso Schick, anticipato colpo su colpo. Va in sofferenza nel secondo tempo come tutta la squadra.
Ansaldi 5
Fatica a stare dietro ai guizzi di Under e le continue sovrapposizioni di Florenzi. Si alza in ritardo in occasione della seconda rete giallorossa, lasciando in gioco De Rossi.
Rincon 6
Bravo ad occupare lo spazio verso l’esterno, andando in pressing sulle mezzali o sulle ali giallorosse con prontezza e determinazione.
Acquah 6
In mezzo al campo è onnipresente, ha un’intensità di livello superiore. In fase di copertura è attento, in fase offensiva si butta nello spazio sempre con i tempi giusti e, soprattutto, con una fisicità imponente (81’ Edera SV).
Falque 6.5
Nella prima frazione è per distacco il migliore dei suoi: si allarga, riceve palla, scappa alla retroguardia giallorossa ed entra dentro l’area di rigore. Cerca anche il colpo grosso, ma Alisson si supera. Si calma nella ripresa (69’ Niang 5: entra nel momento peggiore del Torino).
Baselli 6
Dietro la punta, l’ex Atalanta classe ’92 attacca lo spazio come un disgraziato e, con i suoi inserimento, libera lo spazio per gli interessanti inserimenti di Iago Falque. Senza palla, copre bene la linea di sfogo della difesa verso il play De Rossi.
Berenguer 6
Taglia moltissimo da sinistra verso il centro, non sta mai fermo. Da fermo calcia sempre palloni interessanti.
Belotti 5
Qualche buono spunto, ma nulla più. Manolas gli sta addosso per tutto il tempo e riesce sempre a coprirgli la porta.
All. Mazzarri 6
Ha preparato benissimo la partita dal punto di vista tattico: la fase di non possesso è pressoché perfetta, le ripartenze sono rapide e concrete. La Roma è imbrigliata, non trova spazi e spesso è costretta a correre all’indietro. Peccato per la marcatura a zona, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo lascia tutto solo un ariete come Manolas. Poca reazione nel secondo tempo.