L’Inter cala il poker contro un Cagliari arrendevole fin dall’inizio. La squadra di Spalletti vince e convince, per una sera in attesa delle partite di domani, i nerazzurri si prendono il terzo posto in solitario. Buona l’intuizione di lanciare dal primo minuto Karamoh che lo ripaga con una grande prestazione. Per i sardi è ora di voltare pagina e pensare a mettere in cassaforte più punti possibile per centrare una salvezza che visto il calendario difficile potrebbe essere più complicata del previsto.
Inter (4-2-3-1)
Handanovic sv
Vive una partita da spettatore non pagante. Il Cagliari non si rende mai pericoloso e il portierone nerazzurro non sporca mai i guanti se non per qualche uscita su calcio d’angolo.
Cancelo 7
Pronti via e il portoghese dopo due minuti sblocca subito il risultato su punizione. Uno spiovente che non trova la deviazione prima di Gagliardini poi di Icardi finisce alle spalle di Cragno. Per il resto solita partita impeccabile sotto un punto di vista della spinta offensiva e della qualità delle giocate. Nelle ultime partite si sta rivelando l’uomo della provvidenza per Spalletti.
Škriniar 6.5
Vive una serata tranquilla come tutta la retroguardia nerazzurra, ci mette il fisico quando serve su Giannetti. Impreciso qualche volta in fase d’impostazione si prende i rimproveri della panchina, ma il muro interista risponde per l’ennesima volta presente.
Miranda 7
Quando il compagno di reparto avanza per impostare il gioco, la sua lettura nello scappare indietro ad attaccare lo spazio è da far vedere ai giovani difensori delle scuole calcio. Il brasiliano è il vero leader della difesa e nonostante le voci di un possibile ritorno in patria a fine stagione, dalle parti di Appiano Gentile non c’è ancora nessuna voglia di far cessare il matrimonio (83’ Ranocchia sv)
D’Ambrosio 6
Quando Cancelo attacca, lui stringe il campo e i suoi movimenti ad accorciare verso Miranda e Škriniar, modificano il modulo difensivo dando vita ad una difesa a tre. Il campano disputa la solita partita senza infamia e senza lode, ma la sua duttilità è fondamentale per dare vita al modulo “fantasia” spallettiano.
Brozović 7
Il croato fatica un po’ ad entrare in partita, la troppa densità del centrocampo avversario gli fa perdere metri e i palloni persi si sprecano. Molto meglio nella seconda frazione di gioco, quando si muove negli spazi senza palla e crea più di qualche pericolo con le sue verticalizzazioni alla retroguardia avversaria. Fantastico il tiro a giro che cala il tris.
Gagliardini 6
Parte bene il giovane centrocampista ex Atalanta che sfiora la rete in occasione della punizione di Cancelo che porta avanti i suoi. La sua partita finisce dopo trentacinque minuti del primo tempo causa stiramento. Una pessima notizia per i nerazzurri che perdono un uomo chiave a centrocampo. (36’ Borja Valero 6.5 non sbaglia mai un passaggio e la sua qualità nelle letture di gioco è evidente. Importante il suo lavoro anche in fase difensiva quando per lasciare spazio al suo compagno numero otto si abbassa qualche metro indietro per giocare ancora di più negli spazi senza dare punti di riferimento).
Karamoh 7
La mossa a sorpresa di Spalletti è il francese dal primo minuto. La sua velocità manda in crisi il Cagliari e nei primi venti minuti ha due occasioni ghiotte per centrare il suo secondo gol in serie A: la prima servito alla perfezione in profondità da Icardi, ma il suo destro termina fuori, la seconda imbeccato da un cioccolatino di D’Ambrosio in area di prima intenzione centra la traversa con un destro al volo. Una gara importante che lascerà il tecnico di Certaldo soddisfatto (78’ Candreva sv)
Rafinha 7.5
L’ex Barcellona per certi tratti di gioco dimostra di essere un giocatore sopra categoria: gioca di prima e lancia i compagni in profondità con una qualità disarmante. Sfiora il gol, ma Cragno risponde da campione sul suo destro piazzato. Splendida la sua giocata di tacco che permette ad Icardi di firmare il venticinquesimo gol in campionato.
Perisic 7
L’esterno nerazzurro non gioca libero di testa e si vede. Le sue giocate sono imprecise o fine a se stesse e più di qualche mugugno si leva dalle tribune. Nel secondo tempo mette una marcia diversa e inizia a giocare a calcio. La sua splendida rete cala il poker.
Icardi 7.5
Il Re Mida argentino in versione assist man illumina San Siro con giocate incredibili non tipiche del suo repertorio da animale d’area di rigore. Da vedere e rivedere i movimenti a fisarmonica, che spalancano praterie per i suoi centrocampisti e trequartisti. Perfetto come sempre sotto porta quando fulmina Cragno con un destro potente.
All. Spaletti 7
Una vittoria che convince gli scettici e permette ai nerazzurri per una sera di portarsi soli al terzo posto . La manovra fluida e offensiva è perfetta, anche se i problemi sotto porta sono evidenti. Una squadra che crea decine di palle gol a partita dovrebbe schiacciare l’avversario altrimenti le sorprese nel calcio sono dietro l’angolo. Ottima si è rivelata la scelta di lasciare uno spento Candreva in panchina, per lasciare posto al vivace Karamoh.
Cagliari (3-5-2)
Cragno 6.5
Se non fosse stato per le sue parate il risultato sarebbe stato molto più esorbitante. Uno dei pochi a salvarsi nella totale disfatta sotto un punto di vista tecnico e di prestazione dei suoi.
Romagna 4.5
Sarà la sua fede nerazzurra ma il centrale cagliaritano non ne azzecca una: I movimenti di Icardi lo mandano di continuo fuori posizione ed è un gioco da ragazzi per i centrocampisti interisti buttarsi negli spazi e creare palle gol.
Andreolli 4.5
Come i suoi compagni di reparto soffre tantissimo il dinamismo dei quattro giocatori offensivi nerazzurri. Malissimo in fase d’impostazione e non sempre impeccabili nelle palle aeree.
Castan 5
Ha il grande merito di fermare Icardi a pochi metri dal gol, per il resto prova a spronare i suoi in più occasioni, ma finisce per innervosire solo gli animi. Karamoh lo punta in continuazione e lui non riesce mai a stare dietro alla velocità del classe 98’.
Padoin 4.5
Anche se Perisic è in serata no, lui riesce sempre a perdersi la marcatura cosa abbastanza insolita per un giocatore della sua esperienza. Cerca come può di respingere gli attacchi dell’armata nerazzurra, ma la sua frenesia manda in bambola i suoi compagni di reparto. Prestazione molto al di sotto della sufficienza (52’ Lykogiannis 6 il suo ingresso porta vivacità all’attacco cagliaritano ma la sua voglia di strafare in un palcoscenico importante come San Siro finisce per giocargli qualche tiro mancino).
Ionita 5
La quantità c’è manca la qualità. In un calcio dove il mediano sa impostare e fare lanci millimetrici di quaranta metri il moldavo centra ben poco. Corre tanto ma sempre a vuoto e Rafinha si prende spesso gioco di lui.
Cossu 5.5
Chiamato in un ruolo insolito come quello del regista viene schiacciato dalla fisicità del centrocampo avversario. I suoi restano fermi, senza creare movimenti senza palla le sue geometrie risultano inutili. L’idolo dei tifosi cagliaritani non può far niente e la sua prestazione è negativa non solo per colpa sua (77’ Caligara sv).
Miangue 5
Il suo compito e non far giocare Brozovic e per un tratto di partita ci riesce, poi il croato decide di salire in cattedra, lasciarsi alle spalle il torpore dei primi quarantacinque minuti e il classe 97’ sparisce dal campo.
Ceter 4.5
La mossa a sorpresa di Lopez si rivela deleteria. Una prestazione horror dell’ex Santa Fe molto più seconda punta che centrocampista largo a cinque, dove soffre tantissimo la continua spinta del duo Karamoh-Cancelo che manda in tilt Castan costretto sempre a forzare l’anticipo.
Giannetti 5
Prova con qualche movimento ad impensierire la difesa interista che gode della possibilità di fare un allenamento a porte aperte a San Siro: zero palle giocabili, ma il dato da analizzare sono le cinque palle che gli sono capitate sui piedi a quaranta metri dalla porta.
Sau 5
Partita da spettatore per il sardo. Le giocate di testa del suo compagno di reparto per lanciarlo in profondità non arrivano, così come le palle giocabili da parte dei centrocampisti. Prova a lottare su ogni pallone ma la differenza di fisicità contro i suoi avversari è notevole (49’ Faragò 6 entra a risultato già acquisito da parte dell’Inter, ci prova con qualche giocata coraggiosa ad impensierire Miranda e compagni).
Lopez 4
Decide a sorpresa di fare un turn-over senza senso. La vittoria sull’Udinese nel turno passato ha sicuramente dato una boccata d’aria ai sardi, ma non per questo bisogna partire battuti a prescindere contro una squadra si superiore, ma davvero troppo facilitata dalle scelte scellerate dell’ex Palermo, una su tutte lasciare in panchina un giocatore esperto come Pavoletti. Tardivi gli ingressi di Faragò e Lykogiannis.