Serie A

Pagelle Atalanta-Parma 3-0: Serie A 2018-19

Gianluca Mancini e Mario Pasalic
Gianluca Mancini e Mario Pasalic - Foto Antonio Fraioli

Atalanta-Parma termina 3-0: gli orobici spazzano via i ducali con un tris firmato da soli difensori: prima l’autorete di Gagliolo per il vantaggio, quindi Palomino e Mancini ad arrotondare il punteggio da calcio d’angolo, con quest’ultimo che ha firmato anche l’assist per il compagno di reparto. Sale a quota 12 l’Atalanta, fermo a 13 il Parma. Ecco le pagelle con i voti ai protagonisti del match dell’Atleti Azzurri d’Italia.

Vince e convince l’Atalanta in apertura della decima giornata di questa Serie A. A farne le spese un Parma come al solito piuttosto difensivo, con il muro ospite che ha retto per un’ora all’Atleti Azzurri d’Italia, prima dello sfortunato autogol di Gagliolo. Lì la Dea ha trovato la strada per una vittoria poi certificata dalle reti di Palomino e Mancini. Di seguito tutti i voti dell’incontro.

GLI HIGHLIGHTS DI ATALANTA-PARMA 3-0

Atalanta (3-4-2-1):

Berisha 6.5

Ben posizionato sul tacco di Ceravolo nel primo tempo, si conferma in giornata anche nel secondo su una sassata di Siligardi.

Toloi 6.5

Prestazione molto attenta ed efficace, nonostante si trovi a fronteggiare un avversario tutt’altro che semplice come Gervinho, con il bonus del salvataggio sulla linea (di tacco, peraltro) all’inizio della ripresa.

Palomino 7.5

Puntuale nelle uscite difensive, vince una marea di duelli individuali, fino ad annullare Ceravolo. Si conferma un avversario molto ostico per qualsiasi attaccante e riesce pure a trovare il gol, quasi come un centravanti.

Mancini 7

Sembra sempre più a suo agio nella posizione di terzo a sinistra: non spegne mai la lampadina dell’attenzione. Sulle palle inattive, poi, fa la differenza: coi centimetri per l’assist del 2-0, con l’istinto da attaccante per la rete che firma il tris.

Hateboer 5.5

In difesa non si concede nessuna sbavatura, i problemi emergono nell’altra fase: già di per sé poco sollecitato dai compagni, l’olandese gestisce male i non moltissimi passaggi che riceve.

Freuler 6

Si prende qualche responsabilità palla al piede, con risultati sufficienti. Attento senza palla (84’ Pasalic s.v.).

De Roon 6.5

I tempi delle sue aggressioni sono sempre perfetti ed è proprio con un suo recupero che nasce l’azione del gol decisivo dei bergamaschi.

Gosens 6

Lui viene coinvolto di più di Hateboer ed arriva quasi sempre coi tempi giusti, ma il tedesco sbaglia fin troppe volte la giocata potenzialmente decisiva.

Ilicic 7

Ispirato. Non è un caso che sia lui a propiziare la marcatura dell’1-0: sicuramente il migliore, dei tre scelti da Gasperini come titolari in attacco, con il voto alzato anche dall’assist da corner servito a Mancini. Solo Sepe, una traversa e parecchia sfortuna gli negano la gioia personale.

Gomez 6

Di fatto gli manca soltanto il colpo giusto nelle zone dove lui deve incidere. Ma non commette comunque alcun errore clamoroso, in una giornata non lucidissima né fortunata (83’ Emiliano Rigoni, s.v.).

Barrow 5

I movimenti sono ok fino agli ultimi venti metri: in quella zona un po’ d’immaturità e di “ansia da gol” lo rendono inefficace. Quando una mezza incertezza di Sepe lo mette nelle condizioni di segnare, poi, non è abbastanza freddo. Deve crescere (65’ Duvàn Zapata 6 in campo aperto serve un assist leggermente lungo – ma non sbagliatissimo – a Freuler che non riesce a fare gol, per il resto ordinaria amministrazione).

All. Gasperini 6.5

Mancano i gol delle punte ma è solo una coincidenza, perché la squadra costruisce parecchio e sembra aver ritrovato una certa sicurezza in fase difensiva.

Parma (4-3-3):

Sepe 6.5

Nel primo tempo da subito è sicuro anche su palle solo apparentemente semplici, la ciliegina sulla torta è il gran riflesso sul tiro da distanza ravvicinata di Palomino. Sui tre gol è genuinamente incolpevole, anche se sul secondo forse poteva essere leggermente più reattivo.

Iacoponi 5.5

Riesce a essere uno dei peggiori interpreti a livello tecnico nel brutto primo tempo dei suoi, non un’impresa banale. Compensa in parte facendo il compitino in fase difensiva.

Bruno Alves 6

L’ingresso in area in zona centrale non riesce praticamente mai alla Dea per un’ora e buona parte del merito è del portoghese, che dall’alto della sua esperienza alza il muro e rende la vita difficile al giovane Barrow. Un po’ peggio, dopo l’uscita del gambiano.

Gagliolo 6

Anche lui è protagonista dell’efficace retroguardia ospite nella prima metà dell’incontro, con tanti interventi ponderati ed un buon posizionamento. Sfortunato nell’occasione dell’autogol, che lo condiziona un po’ nel corso del resto della sfida.

Gobbi 5

Ilicic ha sempre spazio in quella zona e qualche colpa, inevitabilmente, il terzino ce l’ha. Un po’ affaticato, in generale, sotto l’aspetto del dinamismo e della corsa.

Luca Rigoni 5

Inizialmente commette tanti errori, poi migliora le proprie percentuali con alcune scelte conservative. Male in marcatura nell’occasione del 3-0. Complessivamente quindi male.

Stulac 6

Per un mediano queste partite sono molto difficili: lui cerca di fare la cosa migliore, ma i compagni non lo aiutano particolarmente ed incide meno di quanto abbia fatto in altre occasioni (82’ Scozzarella s.v.).

Barillà 5.5

Stesso discorso di Rigoni, ma sicuramente con qualche segnale positivo in più: lui, perlomeno, partecipa alle poche palle gol costruite dalla sua squadra nei 45 minuti iniziali. Poi sparisce (75’ Ciciretti s.v.).

Siligardi 6.5

Tiene una posizione più accentrata rispetto al solito, mettendo buona qualità in molte giocate lontano dalla porta. Il contesto comunque lo limita parecchio, ma tutti i pericoli per Berisha nascono dal suo sinistro (68’ Di Gaudio 6 non ha le occasioni di incidere).

Ceravolo 5

Le sue caratteristiche sono diverse da quelle di Inglese e si vede: lui le prova tutte per calarsi nella parte di centravanti sgobbone, ma semplicemente non gli riesce. Al 90esimo il bilancio della sua prova è negativo.

Gervinho 4

Svaria su tutto il fronte ma non entra mai in partita, complice l’ottimo lavoro di reparto degli avversari. Completa il quadretto facendosi chiudere da Toloi a porta spalancata, da due passi: lì la sua prestazione svolta in negativo. Da quell’occasione non azzecca più nemmeno un banale controllo palla.

All. D’Aversa 5

La preparazione della partita ignora l’assenza di Inglese e la qualità dei contropiedi dei crociati ne risente parecchio: senza le doti aeree dell’attaccante titolare, la squadra è finita in apnea nella propria metà campo. Insensato, poi, non sostituire uno Gervinho palesemente in giornata no.

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