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Turn over? No, non ora almeno. È il momento della continuità, perché si “mangia col presente” e il presente dice che quando le cose funzionano meno si tocca e meglio è. È più o meno questa la mentalità con cui Luciano Spalletti si prepara a disegnare il Napoli che andrà ad affrontare il Sassuolo al Mapei Stadium. Una sfida incastonata tra la bella vittoria con la Cremonese e il prossimo impegno di Champions League contro l’Eintracht. Le energie ci sono, lo dimostra il fatto che l’unico giocatore in infermeria – Raspadori – è uno di quelle riserve di lusso che hanno fatto la fortuna della capolista quanto i titolari. Il Napoli è la squadra che ha segnato più gol con giocatori subentrati in questo campionato. Sono dodici le reti arrivate dalla panchina e i numeri dimostrano che Spalletti non avrebbe problemi ad affidarsi alle seconde linee. Eppure, col Sassuolo spazio ai titolarissimi. Su tutti Victor Osimhen che si sta regalando la stagione della definitiva consacrazione. L’attaccante nigeriano ha convinto anche i più critici. Contro i neroverdi, a cui ha già segnato quattro gol in carriera, potrebbe diventare il primo calciatore del Napoli a realizzare un gol in sette presenze consecutive in Serie A. Del resto sono i numeri a parlare per lui. Tra i calciatori con almeno 15 centri all’attivo in un campionato, Osimhen è quello che ha la terza miglior media minuti/gol in Serie A (un gol in media ogni 124 minuti) dietro Cristiano Ronaldo (una ogni 104 minuti) e Ronaldo (ogni 117) il Fenomeno. Numeri da top player. Per ora il volto di uno Scudetto che è sempre più realtà e sempre meno sogno è il suo. Più di un Kvaratskhelia vicino alla doppia doppia (9 gol e 9 assist fin qui) e di un Lobotka col 94,3% di passaggi riusciti. Spalletti lo sa bene e non cambia. Con buona pace di un Simeone che in campionato ha portato sei punti contro Milan e Roma. Davanti ad una panchina decisiva, però, c’è un centravanti che sente il profumo di storia.
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