Di nomi neanche a parlarne, perché “non sarebbe giusto” dirli. Daniele De Rossi alla vigilia di Roma-Genoa, ultima partita casalinga della stagione, però ha fatto capire di avere le idee chiarissime su quali sono i giocatori incedibili per la Roma, quelli che invece possono essere sacrificati, quelli che ancora non ci sono e soprattutto su quali sono le caratteristiche che servono alla sua squadra. “Con i Friedkin per ora non abbiamo parlato di budget, ma vogliamo spendere bene e non per forza tanto”, ha esordito. Poi ancora: “Dobbiamo cambiare qualcosa rispetto al passato perché siamo sempre arrivati quinti o sesti, settimi – le sue parole -. Quello che mi hanno sempre detto è che gli allenatori forti si impongono per farsi comprare i giocatori forti. Poi è ovvio poi che non si possono chiedere calciatori da 100 milioni. Ma una società forte deve ascoltare l’allenatore. Qui devono arrivare giocatori che hanno fame, devono sentire che la Roma sia la cosa migliore della loro carriera”. Il messaggio è chiaro. E una traduzione possibile sembra essere legata allo stop ai prestiti. Che motivazione potrebbe avere un calciatore in prestito secco a guadagnarsi una qualificazione in una Champions League che lui potrebbe non giocare? La domanda se la sono fatta i tifosi e con ogni probabilità se la sono fatta i dirigenti. Che in De Rossi trovano piena sponda per un mercato orientato su nomi meno ad effetto.
D’altronde nella stagione in cui l’obiettivo Champions lo centra un Bologna dal monte ingaggi notevolmente inferiore, la fase delle riflessioni è d’obbligo. Riflessioni che saranno condotte da Florent Ghisolfi, ds del Nizza pronto a sposare il progetto dei Friedkin e a lavorare con Daniele De Rossi (per entrambi si parla di un triennale). Poi però c’è il tema campo. E domani la Roma vuole quantomeno proteggere la sesta posizione (la Lazio è a -1). Se l’Atalanta vincesse l’Europa League e allo stesso tempo si classificasse quinta, ecco che infatti si aggiungerebbe un sesto posto Champions per la Serie A. Nel gioco ad incastri, le motivazioni non mancano. E un Olimpico interamente sold out (anche il settore ospiti è stato destinato al pubblico giallorosso visto il divieto di trasferta ai tifosi genoani) è lo stimolo in più. Da valutare Dybala, non al meglio e con un allenamento e mezzo nelle gambe dopo lo stop muscolare. Sul fronte opposto domani ci sarà Strootman, grande ex e pronto a partire titolare a poche settimane dalla scadenza del contratto. La standing ovation dello stadio in cui ha accumulato il maggior numero di presenze sarà il congedo dall’Italia. Strootman arrivò in giallorosso a 23 anni per poco meno di 20 milioni dall’Eredivisie. Ora la Roma vuole ripartire da profili simili.