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Giugno 2000, a Lecce è tutto pronto per le visite mediche di uno sconosciuto Dimitar Berbatov. L’affare alla fine salta, ma è una delle prime magiche intuizioni di Pantaleo Corvino, che nel Salento quando guarda ad est difficilmente sbaglia. Valeri Bojinov e Mirko Vucinic insegnano. E oggi il Lecce potrebbe aver scoperto un altro protagonista del calcio europeo. Nikola Krstovic ha segnato due gol nelle sue prime due gare assolute in Serie A. L’ultimo a riuscirci non fu uno qualunque, ma Javier Chevantón, che ci riuscì nella stagione 2001/02. Lui dice di ispirarsi a Mirko Vucinic (montenegrino come lui) e a Zlatan Ibrahimovic. D’Aversa lo ha già lodato pubblicamente, per il modo in cui si è presentato. “Nikola è arrivato con qualche problema burocratico, ha fatto un solo giorno di rifinitura prima della Fiorentina e ha segnato 2 gol in allenamento. In area ha qualità notevoli”, le parole del tecnico che trova il perfetto erede dell’attacco che fu di Colombo e Ceesay. Krstovic si è fatto notare in Montenegro, con la maglia dello Zeta, segnando 18 gol in campionato. La Stella Rossa lo acquista, ma a Belgrado non trova continuità. Con il Dun. Streda segna 9 gol nel primo anno, poi il cambio di guida tecnica rivoluziona il suo modo di giocare e le sue percentuali: 18 gol in 27 partite. Sufficienti per attrarre gli osservatori più attenti, Corvino incluso. Che non ci pensa un attimo e regala a Lecce un nuovo bomber. Ora i due gol in due partite e la convocazione in nazionale col Montenegro. La sfida ai big del massimo campionato italiano è già lanciata.
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