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“E’ nato un classico, forse brucia la Coppa Italia che sta in bella mostra a Formello“. E ancora: “Hanno perso tante partite contro di noi, finiscono spesso, anzi quasi, sempre dietro in classifica, è nata una rivalità“. La prima dichiarazione è di Farris, vice di Simone Inzaghi. L’altra direttamente di Gian Piero Gasperini. Definirla “classico” o “rivalità”, poco importa. Atalanta e Lazio hanno dato di nuovo vita ad una gara tutto fuorché scontata, la seconda in meno di una settimana. Quella di Coppa Italia ha sorriso ai bergamaschi capaci di imporsi per 3-2 in dieci uomini per più di mezz’ora. Un’impresa. Che non si è replicata in campionato con la sconfitta per 3-1 contro una Lazio solida, compatta e che ritrova il miglior Luis Alberto. Al Gewiss Stadium decidono le reti di Marusic, Correa e Muriqi rendendo inutile il sigillo di Pasalic. Quinta vittoria consecutiva per la Lazio che supera proprio l’Atalanta e aggancia almeno momentaneamente la Roma.
Cinque punti in quattro partite per la squadra bergamasca che dopo i successi in Coppa Italia e sul Milan sembrava essere ripartire con la solita scossa dei gironi di ritorno a cui Gasperini ci ha abituati. Per chiarire la portata del successo biancoceleste, basta guardare i numeri. L’Atalanta era infatti l’unica squadra imbattuta da inizio dicembre in Serie A. Fino almeno ad oggi. Sugli scudi Luis Alberto. Non il suo collega di fantasia Ilicic. E spazio anche per Muriqi, al secondo gol in una settimana dopo un girone di andata sotto le aspettative (eufemismo). Nel finale poi ha preso il sopravvento il nervosismo che accompagna ormai da tempo le partite di Atalanta e Lazio. Se è nata davvero una nuova rivalità del calcio italiano, è presto per dirlo. Quel che è certo è che Atalanta-Lazio sta diventando sinonimo di spettacolo (media di cinque gol a partita). E questo fa piacere a tutti.
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