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E’ un Napoli che funziona a meraviglia: punteggio pieno, ancora un’infornata di gol, la sensazione che quelli lì davanti si divertano tantissimo. E poi, un Kvaratskhelia in queste condizioni, già protagonista del nuovo corso e capace di fare dimenticare Lorenzo Insigne, a cominciare dal gol col tiro a giro, passando per la doppietta con una serpentina irresistibile. Il georgiano è il simbolo degli azzurri che vogliono far meglio dello scorso anno, che hanno smaltito la delusione di non avere lottato fino in fondo per lo scudetto e che si ripropongono come una delle squadre più complete, soprattutto nel reparto offensivo, del nostro campionato.
E’ vero, Verona e Monza non sono certo rivali insormontabili, ma la capacità di soffrire pochissimo – unica occasione per i brianzoli il gol irregolare per il fallo di Petagna poi rilevato dal Var – può davvero lasciare soddisfatto Spalletti, anche perché se Koulibaly viene espulso al Chelsea, nel frattempo al Maradona c’è un Kim che non sbaglia nulla e che nel finale trova anche la soddisfazione del primo gol in Serie A. Non si può non citare l’esplosività di Osimhen, che segna ancora e dimostra di essere l’attaccante perfetto per questa squadra: tiene poco la palla, ma quanta profondità. E poi la maturità di Di Lorenzo, il nuovo capitano, Lobotka che è un metronomo impareggiabile, Anguissa col fisico e Zielinski con le sgroppate. A differenza del Monza, che è chiamato a creare in fretta un gruppo e fare risultati contro le rivali dirette, il Napoli già c’è. Domenica prossima, però, è già tempo di alzare il livello dell’avversaria: c’è la Fiorentina alla quale fare visita, e sarà sicuramente tutta un’altra storia.
Oggi, però, i viola non sfondano nel derby contro l’Empoli, che l’anno scorso costò 6 punti decisivi nella corsa al quarto posto. Contro i ragazzi di Zanetti, che giocano con giudizio ma anche senza troppo coraggio, arriva un pareggio a reti bianche, nonostante nel secondo tempo ci sia la superiorità numerica per il rosso a Luperto, scriteriato con Var che lo vede per il fallo su Jovic. Lo 0-0, a ogni modo, è giusto: forse troppa stanchezza dopo le fatiche col Twente in Europa League.
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