“La questione è che se non diamo il massimo non riusciamo ad essere una squadra forte, non andiamo a riconoscere la totale qualità che ha la nostra squadra. Se noi entriamo dentro un po’ presuntuosi e convinti che qualcosa ci verrà dato d’ufficio, quell’errore verrà pagato caro. Abbiamo bisogno di essere immersi nella sfida, di riconoscerla in maniera vera e netta attraverso le sue difficoltà. Si va in campo disposti a distruggerci per un risultato”. Queste le parole di Luciano Spalletti a margine della cerimonia di consegna del premio Andrea Fortunato, svoltasi quest’oggi al Coni. Il tecnico del Napoli ha parlato del momento d’oro della sua squadra, che ben dopo il giro di boa viaggia ancora spedita verso lo scudetto.
“L’Eintracht è forte quanto noi, l’abbiamo già guardato e studiato, sarà una sfida difficilissima – ha detto il tecnico dei parteopei in vista delle sfide di Champions League -. Perché poi, come si diceva prima, da qui in avanti proprio perché si vanno ad accumulare situazioni che non ti fanno stare tranquilli sarà più difficile essere così leggeri e creativi, così bravi a creare uno spettacolo che possa essere condiviso da tutti, proprio per la pressione che aumenta in base alle partite giocate”.
Uno dei simboli del Napoli capolista è il neo arrivato Kvicha Kvarastkhelia, assoluto protagonista alla prima stagione in azzurro: “Lui è veramente uno che ha sensibilità nel dribbling, nell’accarezzare la palla, nel portare quelle finte così difficili da cui difendersi. Momo Salah è uno di quelli che ha questa qualità nello stretto e nella finalizzazione così precisa, che non sentiva le pressioni. Lui si vede che è un ragazzo tranquillo: avrà un grandissimo futuro”.
Parole importanti anche quelle sulla figura di Diego Armando Maradona: “Noi ce l’abbiamo lì, nello spogliatoio c’è quella statua di Maradona che in molti vanno a toccare. Io pure quando si esce in campo perché lo vogliamo portare nella qualità della nostra squadra: lui è stato uno che ha vinto attraverso il gioco, la qualità, attraverso tutte quelle cose che piacciono ai tifosi. Vogliamo cercare di assomigliargli il più possibile e lo porteremo sempre dietro per gli insegnamenti che ci ha dato“.