Serie A

Napoli-Salernitana, Mazzarri: “Il 4-3-3 me lo sono sposato. Agli arbitri chiedo tutela per il talento”

Walter Mazzarri Napoli
Walter Mazzarri - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

“I ragazzi hanno lavorato bene, sono un allenatore a cui piace lavorare sul campo e da quando sono arrivato qui abbiamo avuto pochi giorni per farlo. Stare insieme ci ha fatto bene ma la prova è la partita vera. Lì vedremo se abbiamo lavorato bene”. Lo ha detto il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, alla vigilia del match contro la Salernitana, dopo il ritiro dei giorni scorsi. “Penso che vedremo un Napoli diverso, più brillante, rispetto all’unica partita, da quando ci sono io, che è andata in modo diverso – aggiunge -. Nelle altre si è vista una squadra che giocava a calcio, palla a terra, più corta. In alcuni casi non siamo stati fortunati. Col Monza abbiamo fatto bene, ci è mancato far gol. A Torino probabilmente per colpa mia, per dei richiami più pesanti, ho visto una squadra diversa, che giocava meno a calcio, facendo meno azioni”. Nessuna rivoluzione sul modulo: “Sull’aspetto tecnico-tattico, quando sono rimasto fermo appositamente per scelta, ho dovuto studiare e vedere cosa sta cambiando nel calcio – spiega Mazzarri -. Ho guardato con ancora più interesse il Napoli, perché ho studiato il 4-3-3, me lo sono sposato, ho visto come si difende e si attacca con quel sistema. Mi sono fatto una cultura per fare lo stesso modulo. Mi piace”.

C’è spazio per due appelli. Uno al pubblico: “Per il Napoli è un momento particolare, non mi sono mai nascosto, e chiedo ai tifosi un piccolo aiuto dando una mano fino al 95′. Poi se alla fine non saranno contenti è giusto fischiare”. L’altro agli arbitri: “I giocatori di talenti vanno tutelati, che siano i nostri o degli altri”. Allo stesso tempo però Mazzarri chiede anche più lucidità ai suoi, dopo le espulsioni contro Torino (Mazzocchi) e Roma (Politano e Osimhen): “Questa è già la seconda volta che rimaniamo in 10. Cambia tutto il tema di gara. Qualsiasi cosa succeda domani, non voglio più vedere cose che vadano oltre il regolamento. Casomai devono essere gli altri a rimanere in 10. Se ci provocano dobbiamo avere la forza di pensare solo a giocare”. Sulle scintille tra Osimhen e l’agente di Kvaratskhelia, Mazzarri taglia corto: “Ai giocatori dico sempre che quando si varca il cancello di Castelvolturno conta solo la maglia, di aiutare chi gioca a fianco. Conta il Napoli, del resto non mi frega nulla. Quando si è qua dentro c’è il dovere di fare bene i calciatori e dare il massimo per la maglia, quello che succede fuori non mi interessa”.

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