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Ultimo sforzo. Il 4 gennaio per il Napoli può arrivare un primo importante riscontro nella strada verso il terzo scudetto, che per quanto fatto vedere prima del Mondiale sarebbe meritato e per nulla sorprendente. Ma le insidie sono dietro l’angolo, e una di queste è rappresentata da qualcosa che invece per ben 59 volte su 88 ha rappresentato a livello di statistica la possibilità di mettere in cassaforte il titolo. Stiamo parlando del titolo di campione d’inverno, che in Italia nel 67% dei casi si trasforma poi, per la squadra che se lo aggiudica, anche nel tricolore di fine stagione.
Al Napoli servono quattro punti indipendentemente da ciò che faranno le rivali, ma con una serie di incastri il riconoscimento, assolutamente virtuale, può arrivare già prima dell’Epifania, proprio al rientro dalla lunga sosta. In una città così notoriamente scaramantica, però, non è detto sia del tutto ben accetto. Già, perché se da una parte è vero che l’andazzo è chiaro, 59 su 88 edizioni concluse col lieto fine per chi aveva ben cominciato ed era a metà dell’opera, va detto che al contrario una volta su tre chi era davanti al giro di boa si è poi ingolfato e fatto recuperare.
E il problema principale per Spalletti è che questo accade ormai puntualmente da qualche anno. Lo stesso Napoli arrivò in testa dopo le prime 19 giornate nel 2017-2018, la famosa stagione dei record di Sarri, 48 punti che non bastarono a soffiare lo scudetto a una Juventus che fece quella clamorosa rimonta. Inter-Juventus e il giorno dopo il titolo perso nell’albergo di Firenze, se lo ricordano tutti da quelle parti e non solo. L’anno dopo la Juve dominò il girone di andata con diciassette vittorie e due pareggi e vinse quel campionato in modo più che agevole, lo stesso non si può dire dell’anno del Covid, con Sarri passato in bianconero: la Juve fu sì campione d’inverno, ma probabilmente soltanto grazie alla lunga pausa per la pandemia riuscì poi a vincere quello scudetto conteso a lungo da Lazio, Inter e persino Atalanta.
Gli scongiuri, però, all’ombra del Vesuvio vanno fatti per le ultime due stagioni. Nel 2020/2021, Milan sfavillante e Inter di Conte all’inseguimento, ma il titolo di campione d’inverno non bastò a Pioli per difendersi dalla rimonta interista. Pan per focaccia un anno dopo, e siamo all’ultimo capitolo: l’Inter è campione d’inverno e sembra incontrastata verso lo scudetto, poi la clamorosa flessione, Bologna-Inter, il derby con Giroud che si gira. E lo scudetto va al Milan, che ora è la prima inseguitrice, stavolta di un Napoli che però ha davvero un vantaggio monstre e sembra inarrestabile, anche se le amichevoli degli ultimi giorni hanno fatto preoccupare un po’ l’ambiente. Che intanto vuole festeggiare la prima coccarda al petto, la pagella di metà stagione che certifica che sì, gli azzurri sono i primi della classe
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