Il Napoli non vince tre partite consecutive in una singola stagione di Serie A dal periodo tra gennaio-febbraio 2023 (otto in quel caso) e l’appuntamento con i nove punti sfuma ancora una volta nella stagione con lo Scudetto sul petto. Al ‘Maradona’, nel turno di Bologna-Inter e Fiorentina-Roma, la squadra di Francesco Calzona non va oltre l’1-1 contro il Torino di Ivan Juric (squalificato e in tribuna), che come al suo solito detta le regole di una partita spigolosa ed equilibrata. D’altronde solo l’Inter (17) ha mantenuto la porta inviolata più volte del Torino (13) in questo campionato. Far gol al Toro è missione difficile e il Napoli va vicino a farlo al 14′ con Kvaratskhelia murato da Milinkovic-Savic in uscita. Al 28′ la risposta del Toro: Zapata dal limite dell’area lascia partire un siluro che però non coglie impreparato Meret. I portieri sono protagonisti e a salvare la squadra di Juric è ancora una volta Milinkovic-Savic che al 43′ toglie dall’angolo la palla deviata di testa da Kvaratskhelia.
Nella ripresa le due squadre si allungano e l’azione dell’1-0 del Napoli al 61′ è il manifesto del momento della partita. Juan Jesus frena un contropiede granata e dà il via alla ripartenza. Mario Rui chiude l’uno-due con Kvaratskhelia, che in spaccata supera il portiere granata, fino a quel momento insuperabile. La reazione degli ospiti però è immediata. Al 64′ il neo entrato Sanabria sfrutta una carambola nata dopo un calcio d’angolo e con una rovesciata batte Meret. Il più vivace in casa Napoli resta Kvaratskhelia, che all’86’ lascia partire un’altra conclusione precisa e potente, ma non abbastanza per punire per la seconda volta un Milinkovic-Savic in serata di grazia. Per l’esterno georgiano c’è solo la consolazione di un gol, il terzo consecutivo in Serie A, come non gli capitava di fare dal febbraio 2023. Il Napoli resta a quota 44 punti, mentre il Torino chiude con due punti il ciclo infernale che lo ha visto sfidare Lazio, Roma, Fiorentina e appunto i partenopei. Ivan Juric sale a 38 punti, pochi per sperare di rimanere in corsa per l’Europa. Ma ora il calendario diventa più abbordabile.