“Ci tenevo a tornare al murale di Maradona. Ho portato i miei figli per la prima volta con me. Da napoletano è sempre qualcosa di speciale. Il mio sogno da bambino era di giocare nel Napoli. Non capita tutti i giorni di trasformare i sogni in realtà . Mi sono portato dentro tante emozioni: il primo gol, la Champions, a partire dalle prime esperienze in prima squadra con Donadoni. Mi ha aiutato a crescere”. Lo ha detto Lorenzo Insigne ai microfoni di “Storie di Serie A” su Radio-TV Serie A con RDS, soffermandosi sul suo amore-legame con Napoli e col Napoli, sulla sua carriera e sulla sua esperienza a Toronto. “Ho vissuto mister Zeman a Foggia e a Pescara, è simpaticissimo, garantisco io. Quando si lavorava però si lavorava duro, durissimo. I primi 10 giorni di preparazione non riuscivi nemmeno a camminare. Mi ha dato una grande forza. Il suo calcio mi piaceva molto. Valorizzava tantissimo gli attaccanti. Aveva grande fiducia in me, credeva molto nelle mie qualità ”, ha aggiunto Insigne che sfoglia ancora l’album dei ricordi: “Benitez ha portato al Napoli Higuain, Callejon e Albiol, campionissimi, oltre a uno stile di gioco nuovo e moderno. Higuain faceva giocare benissimo noi esterni. Giocava l’uno-due, creava spazi. Con Sarri sono stati tre anni fantastici, con un calcio spettacolare. Ci meritavamo un trofeo – spiega -. Ci ha fatto divertire tantissimo. Ha un carattere particolare ma tutti noi ci trovavamo benissimo. Abbiamo sposato le sue idee in tutto e per tutto. Pochi allenatori sono come lui. Va aspettato, non tutto può arrivare subito. Spero di vederlo presto in panchina, ha tanto da dare, è un peccato vederlo a casa”.
Poi ancora: “Quando è andato via Ancelotti in tanti mi hanno additato come il colpevole del suo esonero. Non è stato così. Ci tengo a ribadirlo con fermezza. Lui e il suo staff hanno lavorato 24 ore su 24, purtroppo non ha funzionato qualcosa. Ci sono annate che non vanno bene. Ancelotti lo sento ancora, anche di recente mentre era in Canada. Ultimamente l’ho chiamato per portare i miei figli al Bernabeu. Al contrario di quello che dicono, ho un rapporto speciale con lui, è una persona squisita, impossibile avere problemi con lui”, ha continuato Insigne. Il titolo vinto dal Napoli nel 2023 lo ha festeggiato a Toronto: “Per lo scudetto del 2023 il merito va dato ai giocatori che l’hanno vinto e a mister Spalletti. L’ho vissuto da tifoso: sarò sempre il primo tifoso del Napoli. Mi è dispiaciuto non essere in città per condividere quella gioia. Abbiamo festeggiato tantissimo con i miei figli e la mia famiglia a Toronto. Il tifoso vuole vincere sempre, è normale. In 11 anni di Napoli ho avuto un bellissimo rapporto con i tifosi. Qualche volta ci siamo ‘beccati’ per delle incomprensioni. Io ero capitano e avevo delle responsabilità maggiori ed era giusto così”, ha precisato l’ex capitano. “Con tutta la mia famiglia mi trovo benissimo a Toronto. C’è una grande comunità italiana, che ci fa sentire a casa, è una città moderna, una bellissima esperienza”, ha concluso Insigne.