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Nuovo allenatore, solito lezioso ed inconcludente Napoli. Per la prima volta dopo dieci anni, si è verificato l’esonero di un allenatore a stagione in corso per i partenopei, con Carlo Ancelotti che, in seguito al disastroso andamento in campionato, è stato cacciato da De Laurentiis nonostante il passaggio del girone di UEFA Champions League. Un precedente che nella stagione 2009-2010 aveva visto il Patron partenopeo esonerare Roberto Donadoni (reo di un andazzo negativo per il Napoli ad inizio stagione) per sostituirlo con Walter Mazzarri, i cui risultati sono stati significativi sin da subito, con ben quindici risultati utili consecutivi e un soddisfacente sesto posto.
La nuova gestione è stata di conseguenza affidata a Gennaro Gattuso, reduce da una qualificazione in Champions League sfiorata alla guida del Milan nella passata stagione, per cercare di rimediare agli errori commessi da quello che era stato il maestro di Ringhio dal 2002 al 2009, in sette floridi anni a tinte rossonere. Il tecnico calabrese ha riproposto il suo 4-3-3 abitudinario, nel tentativo di risollevare le sorti del Napoli in una partita non banale in questa stagione (nonostante le limitate risorse numeriche a centrocampo), contro il Parma, e che poteva sancire chi, per il momento, si sarebbe posizionato al settimo posto in classifica, potenzialmente valido per un posto in Europa League (nell’attesa dello sviluppo degli scenari in Coppa Italia).
Il Parma godeva di uno splendido periodo di forma: infatti, nonostante la sconfitta di misura al Tardini contro il Milan, ha di un’ottimale posizione di classifica, potendo sfruttare le ripartenze orchestrate dai soliti Kulusevski e Gervinho, secondo gli schemi tipici di D’Aversa. Un Parma reduce da ben quattro turni di imbattilitá in trasferta, con 6 punti raccolti contro Inter, Bologna, Fiorentina e Sampdoria, e che si ritrova a 21 punti, con 21 gol segnati e 18 subiti.
La partita è stata segnata da molti errori, anche troppi, da parte del Napoli, che spesso si è lasciato a delle leggerezze che possono essere dannose contro avversari simili e proprio una di queste ha portato al gol di Kulusevski, quando Koulibaly, con un appoggio sbagliato (nonché l’ennesimo errore difensivo di una stagione fin qui deludente), ha regalato una prateria sconfinata all’astro svedese, al quarto gol stagionale, a conferma di una splendida stagione che lo sta mettendo sotto i riflettori dei futuri scenari di calciomercato nel calcio italiano. Una marcatura che ha oltrettutto portato all’infortunio di Koulibaly, infortunatosi mentre inseguiva Kulusevski per rimediare al suo tragicomico errore.
Gattuso ha tentato la contromossa, sostituendo Allan con Mertens per dare maggior peso all’attacco. Una soluzione che ha riportato il Napoli al 4-4-2, che ha portato subito dopo al gol di Milik, il nono in 10 partite per lui, che si conferma una delle poche note positive insieme alle parate strepitose di Meret. Il Napoli ha tentato di dominare la partita sul piano del gioco, ma è apparso troppo spesso concreto, confermando i grandi problemi di una stagione che sempre di più sembra già da archiviare. Di conseguenza, nel finale si sono aperte delle voragini in campo aperto che sono diventate preda facile per Gervinho e Kulusevski. Praterie che il Parma non ha esitato a sfruttare con i suoi due astri, con il gol di Gervinho che sancisce l’ennesima sconfitta stagionale del Napoli, oltre che l’ennesimo debutto horror per Gattuso in una squadra di Serie A.
Infatti, i vecchi fantasmi di Benevento si rifanno vivi per Ringhio, dopo che due anni fa, alla prima partita alla guida del Milan, aveva visto la sua squadra del cuore prendere gol al novantacinquesimo minuto dal portiere Brignoli, con un pareggio che sanciva i primi storici punti del Benevento in Serie A. Il suo Napoli è ancora quello della precedente gestione di Ancelotti, lezioso, prolisso, che si lascia andare a delle leggerezze che risultano fatali contro avversari come il Parma che sono in grado di sfruttare al meglio le ripartenze orchestrate da Gervinho e Kulusevski.
Il Parma, invece, si coccola i due “fenomeni”, con l’ivoriano a quota 4 gol e 3 assist in 15 partite e lo svedese a quota 4 gol e 6 assist in 16 partite, e che arriva al quinto risultato utile consecutivo in trasferta, sorpassando il Napoli in classifica e piazzandosi momentaneamente al settimo posto in classifica, giungendo al quarto successo al San Paolo negli ultimi dieci anni, un’autentica bestia nera del Napoli in suolo partenopeo.
Una partita, quindi, che conferma il grande periodo di forma del Parma e la situazione divenuta ormai tragica per il Napoli, che sembra non essere riuscito a trovare ancora lo scossone dal cambio di gestione, una situazione che vede il Napoli mancare il successo in campionato dal 19 ottobre e sprofondare sempre di più in classifica.
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