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E’ lo snodo cruciale di questo campionato. Quante volte abbiamo sentito, detto, pensato questa frase, ma stavolta è vero. Già, perché Napoli-Inter, checché ne dicano rispettivi allenatori e tifosi, è la sfida che vale lo scudetto, o meglio, che può avvantaggiare una a discapito dell’altra. E che, soprattutto, potrà lanciare indirettamente anche il Milan, che se la vedrà con la Sampdoria dell’ex dal dente avvelenato Giampaolo. I rossoneri troppe volte nella gestione Pioli hanno fatto trenta ma non trentuno, questa è l’occasione buona per diventare a tutti gli effetti una big da rispettare anche per vincere il campionato. Tornando al match del Maradona, invece, ci sarà da divertirsi: le migliori difese, gli attacchi formidabili, la prima contro la seconda, cosa volere di meglio? Se poi si considera che chi sta davanti ha vissuto un momento di appannamento forse superato grazie alla bella vittoria in Coppa Italia, allora è lecito per gli azzurri sperare nel colpaccio potendo vendicare la sconfitta dell’andata che diede il via a un periodo oscuro ora superato dalla banda Spalletti. Proprio lui, che i nerazzurri li ha allenati per due anni, li ha riportati in Champions League, per poi essere di fatto mandato via per far spazio a Conte. Un ex che non vuole la rivalsa, ma che dovrà prenderla se vuole regalare un sogno al popolo partenopeo.
Ma ad arricchire questo turno “drammatico” di Serie A, c’è la sfida del Gewiss Stadium tra Atalanta e Juventus, che di fatto è uno spareggio per il quarto posto, visto che tutte e due si considerano tagliate fuori – e ne hanno ben donde – dalla lotta scudetto. Tra quarta e quinta posizione, però, c’è un abisso: la Champions o no fa tutta la differenza del mondo. Soprattutto per la squadra di Allegri, che con un mercato roboante ha l’obbligo di giocarla il prossimo anno. Ma la Dea, che pure sta vivendo un periodo negativo e che soprattutto in casa fatica maledettamente, è sempre il solito osso duro e sa rinascere dalle proprie ceneri. Per i bianconeri c’è un imperativo categorico: bisogna evitare di perdere intanto, ma la verità è che tutti si aspettano una vittoria per dare un segnale anche a chi sta sopra, “Guardatevi le spalle”.
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