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Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa a due giorni da Napoli-Genoa, sfida valida per la penultima giornata del campionato di Serie A 2021/2022. Questa l’analisi del tecnico toscano: “Quando sono arrivato io non ho trovato aria di contestazione ma indifferenza. In molti non sentivano più il legame con il Napoli. In certi momenti mi è sembrato di essere il solo a credere nel Napoli. Oggi che siamo in Champions League qualcuno si rammarica che non abbiamo vinto il campionato. Se qualcosa è cambiato è questo: che non sono più il solo a credere nel Napoli. A noi i giornalisti ci hanno sempre messo in settima posizione. Ora è cambiato qualcosa. Tutti si aspettavano di vincere lo Scudetto”.Â
Così ha proseguito Spalletti: “Lo striscione sulla Panda? Stamattina ho trovato un foglio sul tergicristallo della macchina benevolo nei miei confronti. Per me ha la stessa valenza di quello striscione lì. Quello che diventa importante è che noi il nostro striscione l’abbiamo fatto e firmato. La nostra firma l’abbiamo messa su un campionato difficilissimo. Abbiamo raggiunto la Champions League, il traguardo più importante dopo lo Scudetto. Poi è chiaro che ci possa essere un po’ di rammarico. I calciatori però hanno superato delle avversità importanti. Abbiamo giocato a Torino in dodici giocatori ad esempio. Noi siamo i primi ad essere dispiaciuti però di questa squadra bisogna essere orgogliosi.
“Il Napoli del domani? Ci sto già pensando insieme a Giuntoli, che insieme al presidente ci sta vicino quotidianamente. L’importante è che i tifosi ci sostengano e che l’informazione ci sostenga senza creare delle micce ad arte per far scoppiare qualcosa. Noi dobbiamo avere un ambiente più pulito possibile. Non ci servono i veleni. Abbiamo bisogno di tutte queste cose qui per essere forti”. Sul Genoa: “Il Genoa? Domenica la partita è difficilissima. Dobbiamo raggiungere il podio. Vogliamo fare una partita intensa e vera davanti ai nostri tifosi, che saranno tantissimi presenti allo stadio. Serve restituirgli una prestazione di livello. Abbiamo tanti motivi per fare una bella partita. E’ anche l’ultima di Lorenzo Insigne al Diego Armando Maradona. Tra i motivi che mi hanno fatto venire qui c’è stato anche il poter lavorare con lui. Lo ringrazio per la disponibilità e la professionalità . E’ un riferimento importantissimo sia per me sia per i compagni”.Â
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Sul futuro: “Futuro? Io so solo che sarò l’allenatore del Napoli l’anno prossimo. Il terzo anno è decisamente troppo in là . Le cose cambiano quotidianamente”. Nelle ultime due giornate andrà in campo il Napoli migliore: “Qualche cambio nelle ultime due giornate? No. Non voglio fare esperimenti. Voglio la formazione più forte possibile contro il Genoa, che ha fatto dei passi in avanti incredibili con il nuovo allenatore. Vedrete che ci sarà da soffrire. Loro attuano questo sistema che ti vengono a sbattere addosso. Sono fisici e frenetici. Noi andremo in campo con le nostre qualità e caratteristiche ma la formazione sarà la migliore. Su questo non c’è dubbio”.
A questo punto Spalletti si è fatto più piccato ed è andato in scena un duro dibattito con una giornalista presente in sala stampa: “Degli striscioni abbiamo già parlato. Il perchè? Questo me lo dovete dire voi. Chi mi risponde sul perchè avremmo dovuto deporre le armi a Torino? La stragrande maggioranza ha scritto che saremmo andati a Torino per fare una passeggiata. Tutti voi giornalisti siete parte integrante perchè poi quello che scrivete lo leggono gli sportivi. “Quando De Laurentiis ha detto che sono un grande allenatore voi avete titolato che sono poco ‘partenope’. Lo avete fatto per alzare polvere ingiustificata. Il presidente aveva anche detto che ha fiducia in me ma voi avete fatto zoom-in. Questo non aiuta. Avete posto l’evidenza solo su quella cosa lì. Io tento di avvicinare più gente possibile al calcio”.
Si chiude la conferenza con le parole di un giornalista del Corriere dello Sport, che cerca di difendersi dalle accuse di prima: “Queste cose è meglio che rimangano fuori dalle conferenze. Non deve passare il messaggio sbagliato. Se una parte prende una frase del presidente del Napoli che ti riguarda non è colpa del giornalista. Le regole dell’informazione impongono al giornalista di poter riprendere anche la frase in cui De Laurentiis ha detto che Spalletti è poco ‘partenope’ “.
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